NUUR – Psichedelia made in Italy

E’ la volta della Toscana, con il trio psichedelico pratese NUUR.

I NUUR sono: Matteo Bellesi (voce e basso), Edwin Lucchesi (chitarra ed effettistica), Simone Ducci (batteria e synth).

La loro formazione risale al 2010 e in questo breve tempo sono riusciti ad auto prodursi un album contenente ben 12 tracce inedite dal nome “Paradisi Artificiali”, in vendita tramite il circuito FNAC e disponibile a partire dal 6 aprile su gli e-store principali (Itunes etc.), un bel traguardo non credete?
Ma adesso andiamo a conoscerli meglio..

 


Domanda di rito: Perchè NUUR?
Prima di tutto volevamo un nome che colpisse il pubblico, un nome coinciso e diretto, formato da poche lettere.
NUUR è una parola araba che significa “Luce” e questo concetto ci è subito piaciuto: come se la nostra musica diventasse una sorta di luce capace di risvegliare l’individualità delle persone in questa società che fa di tutto per omologarci.

Come è nato il vostro progetto musicale?
Il progetto nasce da Edwin Lucchesi e Simone Ducci che accomunati da un’amicizia, ma sopratutto da gusti musicali e idee affini, si ritrovano a provare in uno scantinato di una chiesa pratese dove poco tempo dopo aver pubblicato un annuncio sul Mercatino Musicale li raggiungerà Matteo Bellesi.

Le vostre influenze musicali sono prettamente estere ( Pink Floyd, Muse, Radiohead in primis): perché scegliete di affiancarci testi in italiano?
Perché essendo italiani e suonando in Italia preferiamo che i testi più che una semplice musicalità abbiano anche un significato chiaro e comprensibile per il pubblico già dal primo ascolto.

Parlando del vostro album “Paradisi artificiali” : ci dite da quale concetto è nato e come si è sviluppato?
In realtà non è nato da un preciso concetto. Si è trattato di improvvisazioni continue che sono andate pian piano a consolidarsi, facendo solidificare sempre più questo progetto.
Sicuramente con il passare del tempo ci siamo accorti che tutti i testi seguivano un filone logico: la lotta contro il consumismo che la società ci impone e il tutto è esemplificato nella scelta del nome dell’album (derivato da una traccia che tratta proprio questo argomento) e nella copertina stessa che appunto mostra come un paesaggio naturale che va a riflettersi in un lago si trasformerà, tramite la mano dell’uomo, in qualcosa di artificiale, una città.

Dato che volete fare le cose in grande avete anche auto realizzato un videoclip del brano “Climax”: per quale motivo avete scelto proprio questa traccia come singolo e sopratutto cosa vorreste dire a chi il video lo vede per la prima volta?
La scelta è dovuta sopratutto alla musicalità del brano, che è in continuo crescere, per cercare di mostrare la schizofrenia della società che porta un individuo a sentirsi inglobato dai ritmi assurdi di quest’ultima.
Il video parla proprio di questo: la ragazza inizialmente vive in un mondo frenetico e non riesce quasi a muoversi, tutto intorno a lei è veloce, vive fuori tempo rispetto a ciò che le circonda, fin quando non capisce che è ora di ribellarsi, di aprire gli occhi e iniziare a vivere secondo i propri ritmi, i propri bisogni e non secondo ciò che la massa decreta.

Domanda banale per chi ha un progetto musicale: cos’è per voi la musica?
Suonare è tutto. E’ esprimere noi stessi, cercando di far immedesimare in noi e in ciò che crediamo le persone che ci ascoltano, semplicemente staccando la spina del cervello per qualche istante.

In quale modo credete di sensibilizzare le persone a tematiche attuali attraverso la vostra musica?
Vorremmo semplicemente far riflettere le persone su ciò che realmente desiderano, sui loro sogni, senza pensare in modo automatico basandosi su ciò che la società ci offre.

Nasce prima la musica o il testo e in che modo vengono fusi insieme?
Nasce prima il testo, principalmente da un’idea musicale che porta Edwin Lucchesi, dopo di che tutti collaboriamo alla parte strumentale mentre il testo nasce in seguito a ciò che la musica suggerisce e la maggior parte dei testi vengono scritti da Matteo Bellesi.

Come possono tre persone così diverse, con caratteri altrettanto diversi, creare qualcosa di ben amalgamato?
Siamo amici, più che musicisti. Da qui nasce tutto.

Dove possiamo trovarvi/ascoltarvi?
Facebook
Myspace
Canale youtube: Nuurofficial
Ah, dimenticavamo!
Se volete contattarci per date e/o comprare il CD potete, oltre che a contattare noi tramite Facebook, scrivere a: mynewseventi@gmail.com

Elisa Bertolucci

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