Questa volta ci spostiamo a Milano e vi presentiamo un gruppo puro rock 100% italiano: gli Audyaroad!
La band nasce nel 2007 da un’idea di Paul Audia e Marco Ferrara, rispettivamente chitarra solista e voce della band, completano la line up Pablo Ferrero (chitarra ritmica), Stefano Scola (basso) e Matteo Bonassi (batteria).
Il 15 febbraio di quest’anno è uscito il loro primo album: “Percorsi inversi“.
Domanda di rito: perché “Audyaroad”?
“Audyaroad” è l’unione di due semplici parole, “audi” – in latino “ascoltare” – e “road” – in inglese “strada”.
La scelta di queste due parole è stata sicuramente influenzata dal cognome del nostro chitarrista e coautore del progetto insieme a Marco (voce del gruppo), Paul Audia. Questi ultimi abitano nella stessa via; da qui la scelta del suffisso “road”.
Per il vostro primo album avete collaborato con Cesareo di Elio e le Storie Tese. Come siete riusciti ad entrare in contatto con lui? Com’è stata questa collaborazione?
Questa collaborazione è nata grazie al nostro produttore artistico, Guido Block, che già conosceva Cesareo. Dopo avergli passato un nostro pezzo, “Ogni Evoluzione”, gli ha chiesto se gli andasse di farci un assolo di chitarra. Il pezzo gli è piaciuto e ora potete ascoltare il suo assolo nel nostro album!
Avete iniziato come cover band. Chi ha dato il via alla svolta? Chi ha scritto la prima canzone completamente vostra?
Il via alla svolta è stato dato da Paul e Marco che, dopo aver scritto alcune bozze di brani inediti, si sono presentati con la musica e il testo di “Dimmi”. Così sono nati ufficialmente gli Audyaroad.
E in generale chi si occupa dei testi e della musica?
In genere delle musiche se ne occupa Paul, supportato da Marco nella scelta delle melodie vocali e dei cori.
Per quanto riguarda la creazioni dei testi, generalmente sono composti a sei mani – Paul, Marco e Pablo. Poi certi pezzi sono scritti interamente da uno solo di noi, mentre altri da due, ma generalmente vengono poi posti all’attenzione di tutti quanti prima di essere pubblicati.
In questo periodo siete in giro a promuovere il vostro primo album. Cosa si prova?
Sì, siamo in giro per la promozione di “Percorsi Inversi”.
Si prova molta soddisfazione perché sappiamo di aver fatto un ottimo lavoro, e allo stesso tempo un po’ di sconforto perché purtroppo la scena musicale italiana non aiuta gli artisti emergenti, che spesso sono costretti a fare tutto da soli, e a volte è molto faticoso. Ma per la musica questo ed altro…
Avete trovato un buon riscontro da parte del pubblico?
Sì, dobbiamo ammettere che se anche la gente non ci conosce e non conosce la nostra musica, si fermano e ci ascoltano – cosa molto rara oggi. Questo ci dà la forza per andare avanti e per continuare per la nostra strada.
Su quale grande palco vorreste esibirvi?
Su tutti i grandi palchi, non ce ne basta uno.
Fate un appello ai lettori di “Brainstorming”: perché dovrebbero fermarsi ad ascoltare il vostro album?
Lettori di “Brainstorming”, prendete un’ora del vostro tempo, scaricate da i-Tunes il nostro album a questo link, http://itunes.apple.com/us/album/percorsi-inversi/id497699624, e ascoltatelo, perché anche in Italia si sa fare rock.
Se poi vi piace vi vogliamo vedere ai nostri concerti!
Camilla Ortolani