Kasabian – Ferrara sotto le stelle (Ferrara) 14/07/12

“Kasabian arrestati su un volo Ibiza-Londra”.

Così è cominciato il mio venerdì. Sarebbe stato anche uno scherzo divertente, se non fosse che avevo il biglietto per vederli sabato a Ferrara. Grazie a Dio era una bufala.

Comunque. Sabato, a Ferrara, appunto, hanno suonato i Kasabian.

Perché andare? Perché se una band del genere viene in Italia con ben cinque (cinque!) date non si può non farlo.

Ad aprire il concerto c’erano i Monkey Weather. Non me ne vogliano le band di supporto che ho visto agli svariati concerti a cui sono stata, ma io vi odio. Sì, proprio non vi sopporto, e non è colpa vostra, è solo che l’unica band che voglio vedere è quella per cui ho pagato il biglietto, quindi non posso prestare attenzione a voi. Amici come prima? (A parte gli scherzi, se vi interessa, il loro album di debutto è in vendita su iTunes).

Dopo aver ascoltato la splendida playlist pre-concerto (sì, ragazzi, io presto attenzione anche a queste cose: quella dei Kasabian include Black Rebel Motorcycle Club e Bowie, tra gli altri, ed è perfetta) finalmente arrivano i nostri amici di Leicester: si comincia con l’energica “Days Are Forgotten”, tratta dal loro ultimo album “Velociraptor!”, e la folla va già in delirio. I ragazzi sono in ottima forma, soprattutto Sergio Pizzorno, chitarrista e autore/compositore/produttore di tutte le canzoni della band. Dopo altri singoloni come “Shoot The Runner” e “Underdog”, arriva la prima sorpresa della serata: “Let’s Roll Just Like We Used To”. Si tratta della prima canzone del quarto album dei Kasabian, ed è la prima volta che la suonano in Italia. Purtroppo la partecipazione da parte del pubblico è minore, ma questo non significa che i ragazzi siano meno energici nell’eseguirla.

La seconda sorpresa è “Man Of Simple Pleasures”, o meglio, il fatto che l’abbiano dedicata alle vittime del terremoto in Emilia. Infatti il concerto di Ferrara avrebbe dovuto svolgersi in Piazza Castello (in pieno centro storico), ma è stato spostato al Motovelodromo per ragioni di sicurezza in seguito alle scosse di fine maggio. Tom Meighan, frontman della band, ha fatto un discorso a tutti i presenti concludendolo così: “OK, listen, shit happens. But we must go on, don’t we?”


Lo stesso Tom ha in seguito dato il meglio di sé durante “I.D.”, per poi lasciare il palco. La tromba suona l’inno di Mameli, che poi sfocia in “Take Aim”, che Sergio (inglese figlio di genovesi) dedica a tutti noi. Come se non fosse stato abbastanza, alla fine della canzone Mr Pizzorno intona “Everybody’s Got To Learn Sometime” dei Korgis. E sono brividi a non finire. Aveva già fatto questa cosa a Mallorca qualche giorno prima, ma nessuno se l’aspettava.

Con “Club Foot”, inutile dirlo, siamo impazziti tutti. Stessa cosa per “Re-Wired” e “Fast Fuse”, terminata con “Misirlou” (da “Pulp Fiction”) e il classico ballettino idiota di Serge e Tom (con annesso lancio del tamburello da parte di Tom).

Dopodiché, il signor Meighan ci ha informati che suo padre, Tom Meighan senior, compiva 60 anni proprio quel giorno, ed era lì presente. Così gli abbiamo cantato tutti “Happy Birthday…” e poi Tom gli ha dedicato “Goodbye Kiss”. Come se la canzone in sé non fosse già abbastanza toccante, alla fine Tom si è commosso, dicendo “I love you Dad”, e “Yeah, even men can cry sometimes, you know what I mean?” e cercava in continuazione Sergio, che l’ha abbracciato e consolato.

“LSF”: Sergio è rimasto con noi alla fine a cantare e suonare, anche con le maracas, mentre il resto della band se ne andava. L’encore, vero finale del concerto, include “Switchblade Smiles”, “Vlad The Impaler” e infine “Fire”. Ci hanno fatto mettere giù accucciati per poi saltare all’ultimo ritornello, ed è stato un vero delirio.

Per concludere il concerto in bellezza, alla fine di “Fire” Tom si è messo a cantare “She Loves You” dei Beatles a cappella, e dopo un po’ Serge si è unito a lui.

Concerto fantastico. Non solo per la bella scaletta, ma anche perché i ragazzi erano molto contenti, e questo è importante. Si nota subito se non sono “soddisfatti”, soprattutto Tom. E invece lo erano: Sergio che sbaglia le parole durante “Vlad” e scoppia a ridere, Tom che fa l’idiota, Jay che scherza con tutti…
Se volete avere un’idea di ciò di cui parlo, potete guardarvi qualche loro live su internet o, inutile dirlo, andare a vederli. Sappiate, però, che poi non riuscirete più a smettere.

Alessia Rosini

Sito ufficiale
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