I Mnemosyne sono Michele Loiacono (Chitarra e voce principale) Claudio Zambrella (Tastiere, programmatore e seconde voci) Attilio Sidonio (Basso e seconde voci) Francesco Sassi (Batteria e cori) e nascono come tribute band dei Muse, con il sogno nel cassetto di incidere un disco di propri inediti. Sogno che presto potrebbe diventare realtà. Noi di Brainstorming glielo auguriamo!
Se leggete la nostra rivista ormai lo sapete, la prima domanda è un classico: come mai il nome Mnemosyne?
I motivi sono essenzialmente due: in primis Mnemosyne, nella mitologia greca, è colei che con Zeus ha generato le Muse, divinità protettrici delle arti, tra le quali spicca la musica. Al contempo è la dea della memoria e dei ricordi, ispirazione per la composizione dei nostri brani, soprattutto per ciò che riguarda i testi.
Il nome Mnemosyne ci è sembrato interessante anche per un eventuale “cambio di rotta”, per passare quindi da Muse tribute band ad original band.
La vostra band nasce come tributo ai Muse, la scelta è stata facile o ci sono motivazioni specifiche che vi hanno spinto a occuparvi dei Muse?
La nostra decisione non è stata casuale: l’idea era quella di scegliere una musica originale, capace di attirare sia il pubblico più ricercato che quello meno esperto nell’ambito musicale; questo ci ha condotto a scegliere i brani dei Muse, che con i loro live, le loro note e le atmosfere ricreate portano le loro emozioni sin nel profondo dell’animo di chi li ascolta.
Quant’è importante, secondo voi, l’amicizia in una band?
Prima di essere una band, ci consideriamo una vera e propria famiglia! Condividiamo tutto e siamo in grado di crescere e migliorare insieme. Il valore dell’amicizia tra di noi è sempre stato un punto chiave molto importante, non riusciremmo mai a suonare senza questa “complicità” che ci lega e ci permette di superare qualsiasi cosa. Se volete possiamo considerarla la base su cui, giorno dopo giorno, costruiamo esperienze fantastiche ed, ancor più, irripetibili!
Il vostro sogno è quello di incidere un disco con vostre canzoni: come procede il progetto?
Alla grande! Abbiamo appena ultimato quattro brani e, prevedendo che l’album completo conterà dalle dieci alle dodici tracce, siamo a buon punto. Musicalmente parlando prevediamo la presenza di brani energici (con riff di chitarra e basso esplosivi per intenderci) alternati a tracce dove l’utilizzo di tastiere e sintetizzatori è molto più rilevante, ma che comunque rientreranno nell’ambito dell’ Alternative-Progressive Rock. Il tutto dovrebbe essere ultimato e pubblicato nell’estate 2013 e sino ad allora… terremo alto l’entusiasmo!
Chi scrive i testi?
Principalmente il nostro cantante, Michele Loiacono, con il degno supporto del bassman Attilio Sidonio. Tuttavia la realizzazione di un testo non è mai del tutto personale poiché tutti insieme, chi più o chi meno, partecipiamo attivamente nell’ardua impresa di rendere quattro pensieri differenti un tutt’uno. Così, scelto l’argomento, cerchiamo di ricavare le idee di tutti in proposito, di “mixarle” insieme e di ottenere, quindi, uno scritto che parli a nome di tutta la band. Alla fine il nostro obiettivo è di trasmettere alla gente emozioni, pensieri ed ideali; vorremmo che chiunque ascolti i nostri brani si lasci trasportare in un mondo nuovo, fatto di ciò che più aggrada. È per questo che cerchiamo di rendere i nostri testi molto significativi e allo stesso tempo impliciti e soggetti ad interpretazione: vogliamo che ogni persona provi emozioni, immagini cose e tragga significati anche completamente diversi gli uni dagli altri. Per comprenderci: “L’immaginazione salva il mondo. ”
Quanto hanno influito le vostre esperienze musicali precedenti nella vostra preparazione?
Molto, anche perché deriviamo tutti da esperimenti musicali diversi e ciò ha reso lo scambio reciproco di idee ancor più importante e significativo, non soltanto nell’ambito musicale ma anche per quanto riguarda le esperienze vissute. In particolare, il nostro cantante e il nostro batterista, che un tempo facevano parte di due band differenti, sono riusciti a perseguire obiettivi sostanziosi e hanno avuto alcune esperienze significative: hanno suonato in giro per locali e piazze; hanno partecipato a concorsi a livello nazionale come il Tour Music Fest prima a Bari e successivamente a Roma; hanno inciso un CD di tracce originali, confrontandosi con rappresentanti di case discografiche a livello nazionale (Sony Universal) e molto altro. Tutto questo ha contribuito ad accrescere il loro “bagaglio” d’esperienze e, a maggior ragione, li ha formati come musicisti. Gli altri due componenti della band si può dire abbiano avuto origini e influenze comuni essendo anche amici d’infanzia: Claudio Zambrella (tastiere) e Attilio Sidonio (basso) suonano insieme da molto tempo e questo ha contribuito ad ottimizzare l’affiatamento del gruppo. Nessuno di noi sarebbe ciò che è adesso senza le proprie conoscenze.
Vi ricordate il vostro primo live? Raccontatecelo!
L’emozione del primo concerto non si può dimenticare…
Certo la sensazione di salire su un palco, di calpestarne le tavole e di ritrovarsi di fronte a tante persone fa di te una facile preda per l’ansia, ma è il momento dell’attesa la parte critica! Tutto scorre veloce, il sangue nelle vene e i battiti del cuore che, in gola, sembrano quelli di un rullante che non accenna a fermarsi; e la paura di non riuscire a suonare come si vorrebbe, nonostante le prove fino allo sfinimento. Ma poi, alle prime note, tutto svanisce. La scarica di adrenalina passa come in un effetto Doppler dai nostri corpi agli strumenti, sprigionando un’energia immensa che ha regalato una grande emozione a noi e al pubblico. Ma la cosa più incredibile è che in realtà ogni volta è come se fosse la prima. Sarà il posto, il pubblico o le impressioni che sono ogni volta differenti, però quell’eccitazione che precede l’entrata sul palco è intrattenibile e sempre diversa. Ed è proprio questa “diversità” di emozioni che caratterizza ogni live rendendone ognuno unico e inimitabile.
Cosa vi aspettate e cosa sognate per il futuro?
Il nostro più grande obiettivo al momento è sicuramente quello di incidere un album di tracce originali e, al contempo, farci conoscere come band tributo dei Muse. Cosa sogniamo? Beh, difficile dirlo. Sicuramente adesso il nostro più grande sogno è quello di incidere un disco che riesca a smuovere l’animo della gente. È impossibile piacere a tutti, di questo ne siamo consapevoli, ma se anche solo una persona del nostro paese o all’altro capo del mondo riesce a emozionarsi per uno dei nostri brani allora il nostro sogno sarà concreto! Per adesso cerchiamo di rimanere con i piedi per terra e fare un passettino alla volta senza distogliere lo sguardo dal futuro, poiché a poco a poco e superando gli ostacoli che si presentano volta per volta, forse anche senza rendercene conto, avremo realizzato i nostri sogni…
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Sara Picello