MARCO DI NOIA
“Marco di Noia”
Rema!
“È un brano che spero possa far sorridere qualcuno, specialmente nei momenti di sconforto. Il messaggio è quello di cercare di mantenersi a galla nel mare periglioso della vita, attraverso la perseveranza quotidiana. Un po’ come fanno gli squali obbligati a nuotare anche mentre dormono per mantenersi vivi. Nel ritornello ho poi inserito un riferimento agli Schettino che manovrano il timone della nostra esistenza, spesso facendola sbandare e costringendoci a scendere dalla nave, metterci su un gozzo e iniziare a remare con le nostre forze per non affondare”.
Il Valzer del Cappellaio Matto
“È dotato di una policromia ritmica su cui ho costruito un testo dai vari livelli di interpretazione. Quello più immediato che contestualizza i personaggi di Lewis Carrol; un secondo livello di riflessione relativa al sistema musicale italiano e ad alcune dinamiche sociali; e un terzo ispirato dall’esegesi letteraria dei due libri sul Paese delle Meraviglie del professore britannico”.
Crisi Superstar
“È un tentativo di esorcizzare la crisi globale e trasversale attraverso la descrizione delle sue svariate declinazioni che colpiscono i nostri giorni. Un’era in cui sono i figli a dire ai genitori ai nostri tempi si sta peggio! ”.
Fotosintesi Clorofilliana e Meditazione Zen
“In questo pezzo esprimo la mia unica e sola ideologia politica: quella ambientalista. Il brano è stato poi scritto in un momento di estrema accidia, quando si preferirebbe estraniarsi dal mondo, piuttosto che remare e trovare la propria dimensione di creatura del mondo in qualche eremo sperduto in Tibet o su di lì.”.
Sulle Strade D’inverno
“È concettualmente simile a Rema!. Il messaggio è il medesimo: non smettere di lottare per evitare di andarsene senza lasciare una traccia di sé, come <<neve nel vento, che non vuole cadere, sulle strade d’inverno, senza fare rumore>>. Cambiano i toni, in questo caso privi dell’ironia che caratterizza la maggior parte dei miei brani, ma non il messaggio”.
Il Sogno Di Vertunno
“È un esperimento di testo e arrangiamento, che mira a mettere in circa quattro minuti di musica e parole i quadri del pittore milanese Giuseppe Arcimboldo sugli elementi. La canzone si snoda attraverso l’acqua, la terra – identificata in questo caso da Vertunno, divinità etrusca del cambiamento – l’aria e il sole, fino a sgretolarsi nel cosmo”.