Io, Bergamo e la musica live abbiamo un rapporto di odio-amore. Odio perché, in nove mesi, sono venuti artisti che avrebbero potuto interessarmi ma, vedendo i prezzi del biglietto, la voglia mi è passata. Poi, però, è arrivata l’estate e con lei le varie feste della birra o i festival, dove se sei fortunata puoi vedere gratis il cantante o la band che tanto speravi. Per Il Cile è andata cosi. L’ho rincorso per quasi un anno: prima il concerto all’Alcatraz lo scorso novembre, poi l’instore appena dopo Sanremo, per finire con i concerti di Jovanotti dove era uno degli opening act. La sfortuna sembrava essersi accanita contro di me, fino a quando, esattamente un mese prima del live, ha postato la data sulla sua pagina Facebook. Ho iniziato subito a cercare tutte le informazioni utili, così ho scoperto che quest’anno il “Summer Sound Festival”, che negli anni passati ha portato in città tra gli altri Laura Pausini, J-ax e Tiziano Ferro, avrebbe cambiato sede e sarebbe stato ad ingresso gratuito, fatta eccezione per il concerto di Niccolò Fabi in programma la sera successiva. Esserci era un obbligo!
Non era la prima volta che andavo al Lazzaretto per un concerto, il riscontro del pubblico non era mai stato dei migliori in termini numerici, e pensavo sarebbe stato lo stesso anche in questa occasione, invece appena arrivata, quando il gruppo spalla stava per concludere la sua esibizione, ho visto che c’era già gente alla transenna con tanto di zaini e, quindi, già lì da qualche ora. Con un leggero ritardo rispetto al programma, il concerto è cominciato e la gente si è moltiplicata a vista d’occhio, fino ad arrivare a qualche centinaia (una cifra importante considerato il contesto e, soprattutto, che sul palco c’era un emergente e non un big), che, con grande mio stupore, ha cantato tutte le canzoni e non solo, come era lecito pensare, i quattro singoli. Il tutto è durato circa un’ora e mezza, durante la quale Il Cile ha presentato per intero la special edition di “Siamo Morti A Vent’Anni” (la canzone con i Club Dogo e “Cemento armato” acustica sono state sostituite da “Escluso il cane” di Rino Gaetano e l’inedito “Baron Samedì”), introducendo ogni brano con una piccola descrizione su com’è nato e quale tema trattava. La totale assenza di scenografia ha fatto sì che il pubblico si concentrasse solo sui musicisti e le canzoni.
Una volta terminato, Il Cile si è mostrato molto gentile, fermandosi a fare foto e autografi con i fan rimasti ad aspettarlo. Scambiandoci due parole, ho avuto un’impressione migliore di quella già buonissima che mi ero fatta guardandolo in tv o leggendo le sue interviste. Penso che lui conserverà un bel ricordo della prima data del tour estivo, considerato che il giorno successivo, sulla sua pagina Facebook, ha scritto: “Grazie Bergamo! Avete cantato e urlato dall’inizio alla fine, mi avete accompagnato quanto la mia chitarra, vi voglio bene! (….)”. Siccome sarà in giro per l’Italia fino alla fine di agosto (qui le date http://www.ilcile.com/web/tour/ ), se dovesse passare nelle vostre zone, ve lo consiglio vivamente per una serata all’insegna del rock cantautoriale italiano, giovane e genuino.
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Valentina Pesenti