Un mondo nuovo. Con altre latitudini, altri fusi orari, altri confini. Cesare Cremonini come non ti aspetti, o forse si, se lo conosci. Non solo musicista, compositore, creativo, ma un cantautore moderno. Un esploratore curioso ed entusiasta che oggi ha inciso il disco giusto nel momento giusto. Né prima, né dopo. Un faro che illumina i risvolti inediti del talento di un artista che non ha mai usato altro che le proprie canzoni per farsi conoscere e riconoscere.
Nulla di ciò che si ascolta in ‘LOGICO’ è prevedibile. E’ il pop 2.0. La nuova generazione della canzone d’autore.
Impossibile catalogare i brani di questo suo “folle e straordinario figlio”, come lui stesso lo ha definito. Sono i capitoli di un romanzo, una sequenza di racconti che lascia senza fiato per la profondità con cui arrivano le parole. Giusto il tempo di una stupenda ‘Intro Blu’ (qui parla solo la musica) e inizia il primo capitolo: ‘LOGICO #1’, una canzone straripante di musica e parole, la cui energia testimonia il momento felice del cantautore bolognese. Synth aggressivi e ritmo incalzante si alternano ad un testo poetico e visionario. Qui cadono le barriere stilistiche e, dal rock al brit pop di oggi fino alla dance, le diverse cifre musicali si mescolano, si personalizzano fino a diventare parte viva e inconfondibile del copione.
Ma ormai il dado e’ tratto. Benvenuti nel fantastico mondo di Cesare. Un terreno senza confini dove lasciandosi alle spalle una ad una le dieci tracce cantate del disco e’ impossibile annoiarsi. Ogni brano vive di vita propria, nessuno uguale all’altro. Tutti imprevedibili. Se ‘La teoria dei colori’ è stato un disco sull’amore, qui ci troviamo davanti ad un disco nuovo sotto tutti i punti di vista, che trova le proprie radici in ‘Bagùs’ (2003) o ‘Maggese’ (2005) e subito perde ogni catalogazione: in ‘Logico’ anche la musica parla. in ogni canzone appare e scompare una fotografia dell’anima di Cesare Cremonini, artista che non è mai stato sulla riva prevedibile del fiume di musica che ci gira intorno. E non si è mai ripetuto. Con fatica. Con la solitudine delle idee.
Così è nato anche ‘Logico’. Il mondo di un romanziere che canta le proprie pagine. Inattese. Anche quando concede ancora una volta con discrezione lo sguardo all’amore, come in ‘Cuore di cane’, sottesa da un pianoforte malinconico e da archi puntuali, le parole sono sorprendenti e l’angolazione così personale che ci si sente subito a casa. “Stare insieme” è la parola chiave, ma la serratura è nascosta, da scoprire. Sono d’amore, in fondo, anche i versi di ‘Io e Anna’, due persone che si sono conosciute prima di conoscersi davvero e ora, al confine tra il presente condiviso e un futuro diviso, si chiedono che cosa si siano persi, camminando insieme.
Ogni canzone, come ogni suo disco sembra una reazione allergica al precedente.Ed ecco cosi arrivare ‘Grey Goose’: un fulmine con il cielo senza nuvole, annunciato da un synth robotico che ne scandisce il ritmo: “amore buongiorno/quando ti levi di torno, non vedo l’ora..”. Cremonini divertito di divertirsi si fa burla della retorica ed esorcizza ogni sentimento con l’ironia.
Ma è un divertissement accompagnato da suoni raffinatissimi.
Come ‘Vent’anni per sempre’, gioiello scritto da chi sa bene che i “vent’anni” lo guardano sempre più da lontano, ma anzichè rimpiangerli li trasforma in una rampa di lancio per canzoni dirette sempre al nostro presente.
‘La vita reale ci insegna a cambiare”, come canta in ‘John Wayne’. E’ una partitura cinematografica vagamente west coast che punteggia un testo divertito fino a un ispirato fraseggio di chitarra che farà sognare gli amanti del rock’n’roll. Perciò ‘Logico’ è un mondo che a ogni latitudine fa scoprire una luce diversa.
Come in ‘Quando saro’ milionario’, dedicato alla ricchezza di conoscenza e quindi al dono piu prezioso ricevuto dal padre.
O ‘fare e disfare’: testo suggestivo e adulto sul bisogno di evasione dal solitario vagabondare di cittadini di una immaginaria città muta, rivestito da un lucente riff di cori sognanti come è sognante il solo di tromba che accompagna la coda nel finale.
O come in ‘Se c’era una volta l’amore (ho dovuto ammazzarlo)’, poesia toccante e lirica sulla separazione dei genitori. Il linguaggio anche qui è nuovo, la costruzione dei versi poco tradizionali. Un passo avanti della canzone d’autore italiana.
Brano dopo brano, ‘Logico’ compone una sinfonia dell’animo. Quello di Cremonini. Ma nel quale possono specchiarsi tutti. E’ il disco che celebra, quasi scenograficamente, il primato della logica. Fino al punto di fuga.
Fino a ‘Cos’hai nella testa’, la valvola di sfogo, la constatazione che la creatività nasce dal disordine, spesso dall’entropia, dal caos vitale. Un sospiro di sollievo. La quadratura del cerchio in un disco rotondo, capace di mescolare pop, elettronica, dance, prog rock, funk e mentalità jazz e poi rinascere in un solo stile. Unico. E logicamente inimitabile. Quello di chi riesce a guardare contemporaneamente in ogni direzione della propria vita, per non lasciarsi sfuggire nulla, per non doversi mai guardare indietro. E poi metterlo in musica.