“È il 1976. Il cielo è basso e pieno di nubi. Le nubi grigie sono bitorzolute, increspate e lucenti. Il cielo ha un aspetto cerebrale”, scrive David Foster Wallace nell’incipit di un suo racconto, Piccoli animali senza espressione. Un racconto d’ispirazione per la band omonima: i Piccoli Animali Senza Espressione, nati nel 2009 dalla volontà di Andrea Fusario (già bassista dei Virginiana Miller), Edoardo Bacchelli, Gianluca Pelleschi, Filippo Trombi e Luca Brunelli Felicetti. Il loro primo album nasce nel 2012: “This Incanto”, opera che mostra una visione ambivalente della realtà, il disincanto e la voglia di continuare a sognare.
Dopo un tour per l’Italia i Piccoli Animali Senza Espressione tornano con un secondo album: “Cerco casa vista Marte”. Un gioco di parole, un divertissement che unisce alla volontà di mettere radici la continua tensione alla fuga, al disincanto. Dieci canzoni e un approccio musicalmente più analogico rispetto al primo album, in cui la concretezza della batteria di Luca Brunelli Felicetti (new entry della band, nel primo album le percussioni erano elettroniche) si mescola alla morbidezza delle linee melodiche. Il risultato? Una matura prova di pop-rock cantautorale, in cui non mancano riferimenti colti, ricordi adolescenziali e atmosfere spaziali. Rispetto al primo album viene meno l’astrazione, si passa su un piano più pragmatico, con riferimenti riconoscibili all’attualità, alla crisi, agli “eccessi farmacologici” passando per i curiosi fenomeni sociali come counseling e life coaching.
Inoltre, per questo secondo album, i Piccoli Animali Senza Espressione si sono avvalsi, in sede di registrazione e missaggio, del contributo di Luigi Agostini, ideatore del 3D Enhanced Surround Technology, sistema che consente di “spazializzare” fino a 56 sorgenti audio, immergendo l’ascoltatore in un autentico paesaggio sonoro in tre dimensioni. Detto in altre parole, Cerco casa vista Marte è 3D ready. Tecnologia che verrà implementata soprattutto dal vivo, integrandola a proiezioni video realizzate in tempo reale grazie alla collaborazione della live video performer Vj Giordz.
Tredici, la track che apre l’album, è nuovamente un riferimento all’autore di culto internazionale che ispira anche il nome del gruppo, un tuffo nella piscina dell’adolescenza, tratto, neanche tanto liberamente, dal celebre racconto di David Foster Wallace “Per sempre lassù”.
Più pop la seconda canzone Instant Pharma, più prog la successiva Mission to Mars. Ironica la quarta Life Coaching, tentativo dei Piccoli Animali Senza Espressione di entrare nei panni di un coatto del counseling, mentre nel brano seguente Eurozerosi tende al dramma.
Le atmosfere notturne caratterizzano i brani seguenti, come suggeriscono i titoli stessi: Il sonno e la veglia, arricchita dalla collaborazione di Antonio Bardi dei Virginiana Miller e Ninna nanna per Rita. Anche il titolo dell’ottava canzone la dice lunga, L’amore ai tempi del liceo, un tuffo nell’universo adolescenziale con i suoi primi approcci all’amore e alle ipocrisie che lo circondano. Si torna su Marte con il Teletrasporto o per dirla con le parole dei Piccoli animali senza espressione, “il ricordo di Star Trek ci teletrasporta sul divano di qualche decennio fa, quando venivamo bombardati da diversi tipi di raggi gamma. E avevamo tutta la vita davanti”.
Chiude l’album Sarà di nuovo estate, un pezzo intimo, lento, meditativo in cui la band rende omaggio a uno dei suoi miti, Robin Guthrie dei Cocteau Twins, che ha suonato la chitarra e collaborato agli arrangiamenti del brano.
Marta Bonucci
Editing: Valeria Gargiullo
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