Blooming Iris – Amondawa
I Blooming Iris vogliono far ballare e perdere ognuno in se stesso. Cambiano spesso, mutano forma e colori.
Si definiscono così Nicolò Capozza (voce), Daniele Razzicchia (chitarra, synth), Guglielmo Sacco (basso) e Andrea Orsini (chitarra), i componenti della band romana ufficialmente nata solo un paio di anni fa, ma che ha già all’attivo un EP, la trasformazione stilistica e importanti palchi capitolini.
Un primo EP, datato 2012, dal titolo Field, che contiene cinque brani dal rock graffiante.
Ed è proprio durante la promozione di Field che la band si esibisce su alcuni dei maggiori palchi della scena alternative rock romana (Circolo degli Artisti, Traffic Live Club, Init) dividendo il palco con artisti come M+A, Sadside Project, About Wayne e gli inglesi Amusement Parks On Fire.
Nel giugno del 2013 esce il videoclip del secondo singolo “Hello Wonderland!” che porta la prestigiosa firma de Il Polimorfo e si colloca al terzo posto tra i miglior video del 2013 nella classifica Cheap Sound.
Stando alle prime produzioni, verrebbe da collocare la band nel panorama rock. E invece no. Con l’uscita del disco Amondawa a ottobre, i Blooming Iris cambiano, si trasformano, “mutano forma e colori”. In Amondawa le sonorità cambiano radicalmente rispetto al primo EP, l’anima rock è fiancheggiata ora dall’utilizzo dell’elettronica, dall’integrazione del synth e campionatori, e da alcuni slanci folk in un disco che trova la sua forza nella sezione ritmica e nelle aperture sognanti e disincantate.
Del resto lo dimostra il singolo “Woodlack”, in rotazione radiofonica da giugno, che preannuncia una crescita dal punto di vista musicale concretizzata con “Amondawa”.
Marta Bonucci
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