Noi di Brainstorming eravamo presenti alla conferenza stampa degli All Time Low, in occasione del loro concerto al Fabrique di Milano lo scorso 9 marzo. E non solo: siamo riusciti ad ascoltare in anteprima alcuni brani del loro nuovo album in uscita il 7 Aprile: Future Hearts. All Time Low a Milano
Raggiunta la sede della Rude Records, si inizia subito con l’ascolto delle nuove tracce. L’album è segretissimo, ci danno l’occasione esclusiva di ascoltare solo poche tracce e c’è parecchia ansia che non finiscano registrate su qualche cellulare nascosto. Le prime note che risuonano nella stanza sono quelle delle già conosciute “Something’s Gotta Give” e del nuovo singolo “Kids In The Dark”, il quale video è stato postato dalla band proprio la notte prima dell’incontro. Successivamente le nuove tracce evidenziano un cambiamento del sound più tendente al pop, ma non discostandosi dall’impronta che la band riesce a dare ad ogni loro brano. Un pezzo con delle sonorità quasi dance, un altro decisamente più leggero, spensierato, uno di quei pezzi che solo ascoltandolo ti vedi al mare a canticchiarlo con la chitarra sotto braccio. All Time Low a Milano
Alle 17 circa fa il suo ingresso, in ritardo, la band e si inizia con le domande.
Le prime curiosità riguardano la lunga lavorazione che ha avuto l’album, un anno circa, il fatto che le sonorità non sono più quelle degli All Time Low “old school” perché sono maturati musicalmente pur restando gli stessi di sempre, del loro produttore John Feldmann (lo stesso di 5 Seconds Of Summer e The Used) e del suo essere creativo e originale.
Arriva la domanda sulle collaborazioni con Joel Madden e Mark Hoppus, presenti nell’album, e i ragazzi raccontano con entusiasmo come quest’esperienza sia stata fantastica e quanto per loro sia importante fare delle collaborazioni che nascano in modo spontaneo, con degli amici e delle persone che stimano, per creare qualcosa che piaccia a loro senza fare mosse di marketing o pubblicità come spesso avviene nel mondo musicale.
E che dire dell’esperienza sul set cinematografico? Eh sì, i ragazzi faranno il loro debutto sul grande schermo nel film di Meg Ryan “Fan Girl”. Interpreteranno loro stessi, alle prese con la protagonista del film che sarà, come suggerisce lo stesso titolo, una fangirl ossessionata da loro. Raccontano che è stato un onore per loro essere scelti per il film, e che fortunatamente hanno dovuto girare scene di performance live, alle quali sono abituati. Insomma, era come stare sul set di un video musicale. All Time Low a Milano
Non tardano ad arrivare domande sul loro ritorno in Europa con il tour che promuoverà l’album in uscita, e la band si affretta a dire che sicuramente faranno ritorno qui, magari in qualche festival, probabilmente anche a giugno. Si prosegue con le domande sull’esperienza del tour targato UK insieme agli You Me At Six, e se si potrà mai vederli in Europa con un tour simile. I ragazzi rispondono che se ce ne sarà l’occasione, magari anche con questo album, sicuramente saranno felici di replicare un’esperienza simile.
E alla domanda “Vi piace suonare in Italia?” risponde Jack con un prontissimo ”NO!”, per poi scoppiare in una risata collettiva. Ovviamente spiegano che il pubblico italiano è molto passionale, i locali sono più piccoli e tutto il pubblico può vedere la band ed impazzisce letteralmente. Si dicono felici di vedere che ogni volta che ritornano il pubblico cresce sempre di più.
Quando gli viene fatto notare che sono ormai dieci anni che sono insieme senza aver mai cambiato line up partono le battute, e senza bisogno di ulteriori risposte si può ben vedere che il legame tra di loro è veramente fortissimo e tangibile. Inoltre, sul confronto con le altre band più piccole si dicono sempre molto felici di andare in tour in loro compagnia.
Ci si perde in chiacchiere passando dal loro legame con la città di Baltimora, arrivando fino al nome che hanno scelto per l’album – dicono che ci hanno pensato settimane e settimane – per poi spiegare la nascita del concept scelto per il video del primo singolo. Il regista Chris Marrs, con il quale non avevano mai lavorato prima, ha voluto giocare con il significato della canzone, partendo da una frase precisa del testo “I’m dying to live”. Nasce così l’idea dello zombie che vuole farsi accettare, senza rendersi conto di far male alle persone. E ovviamente partono gli aneddoti divertenti sulla realizzazione delle scene e le risate collettive. All Time Low a Milano
Tra una risata e l’altra si conclude il nostro incontro, e la band è pronta per gli altri impegni della giornata.
I ragazzi si sono dimostrati molto legati al loro pubblico, e decisamente felici e gasati di essere tornati a suonare nel nostro Paese. Nell’attesa di rivederli presto in Italia, facciamo il countdown per l’uscita di Future Hearts, il prossimo 7 Aprile!
Noemi Schiari