“Sei frainteso un po’ da tutti, guardi avanti e te ne fotti.”
I KuTso sono un agglomerato di sarcasmo, originalità e provocazione, il tutto contornato sapientemente da melodie allegre, trascinanti e irriverenti.
Il loro primo album “Decadendo (su un materasso sporco)”, uscito nel 2013, li ha portati in tour per più di un anno, calcando palchi importanti come il Concerto del Primo Maggio, l’Hard Rock Live Roma e ad aprire i concerti di Caparezza. Nel 2015 arrivano secondi tra le Nuove Proposte del Festival di Sanremo con il brano “Elisa”, portando tutta la loro personalità stravagante in una kermesse seriosa e tradizionale come quella sanremese.
Descrivere la musica dei KuTso, diciamolo, non è facile. Occorre essere dotati di un’originalità fuori dal comune, un po’ quella che riescono ad adottare nei loro testi.
Come ci hanno detto nell’intervista che abbiamo realizzato recentemente, sono consapevoli che ad un ascolto superficiale la loro musica possa risultare demenziale, ne sono talmente consapevoli da aver scelto come titolo per questo album “Musica per persone sensibili”; un vero e proprio invito a soffermarsi sui testi dei loro brani, per poter cogliere al meglio tutte le sfaccettature della loro musica.
Tracklist:
1 Bluff
2 Elisa
3 Bevo te
4 Spray nasale
5 Io rosico
6 Nel buio e nel silenzio
7 Call Center
8 Vengo in pace
9 Se copuliamo
10 L’amore e’
11 Ma quale rockstar
12 Non servono
13 Why Don’t We Do It In The Road
14 Triste
KuTso
Un contrasto di base tra musica e testo che è la loro firma.
Melodie allegre e trascinanti, ma non per questo non elaborate o “già sentite”; si coglie infatti molto bene la preparazione musicale dei ragazzi. Testi schietti che a suon di ironia deridono e sbeffeggiano la società odierna. Una voce, quella del frontman Marco Gabbianelli, che guida il tutto con un fraseggio accattivante, coinvolgente e tecnicamente preciso. Un rock’n’roll, soprattutto nello spirito, decisamente personale quello dei ragazzi, complice anche la scelta di scrivere in italiano.
L’album vanta diverse collaborazioni: partendo da quella amichevole con Alex Britti in “Spray Nasale” – dove non manca l’assolo di chitarra – alla voce calda di Ketty Passa in “Call Center”, nei panni presumibilmente “dell’operatrice 103” a cui fa riferimento il brano. Spicca in “L’amore è” il rap spiritoso di Piotta, contornato dal canto di un “lirico” dall’accento russo, mentre “Nel buio e nel silenzio” ha un ritmo incalzante tipicamente estivo.
“Ma quale rockstar” dallo stile quasi grottesco disegna risate amare, mentre “Triste” è la ballata che ci voleva all’interno dell’album, una chiusura di classe.
Le tracce sono piuttosto brevi. Piccole storie di risate e riflessione che perderebbero di intensità altrimenti.
Un album pungente, simpatico, dissacrante, coinvolgente e riflessivo. Un rock dei giorni nostri che esprime a pieno tutta la passione dei KuTso nel fare musica. Un disco da comprare, ascoltare attentamente e una band da vedere assolutamente su un palco, live.
Noemi Schiari