Il gruppo di cui parliamo oggi viene dalla provincia di Bologna ed è in attività da circa sei anni. Si chiamano Palco Numero Cinque e “Carta straccia” è il loro ultimo lavoro.
Hanno fatto la gavetta suonando in molti concerti durante i quali reinterpretavano canzoni di cantautori italiani, salvo poi concentrarsi sulla scrittura di brani inediti di base rock, ma contaminati da un po’ di elettronica.
Questi pezzi trovano inizialmente posto in un ep autoprodotto pubblicato nel 2012 che porta il loro nome.
Nel mentre, come molti gruppi emergenti, tentano la fortuna partecipando a diversi contest locali e non, vincendone anche qualcuno; questo permette loro di suonare su palchi importanti della zona, come quello dell’Estragon o della Zona Roveri.
I componenti del gruppo hanno avuto anche il privilegio di essere autori della colonna sonora (nonché nel cast in veste di attori) di “Paese Mio”, film documentario che vede coinvolti i più grandi musicisti dell’Emilia Romagna (come Ligabue e Zucchero, giusto per fare due nomi).
Il lavoro per questo primo album comincia nel 2013, ma bisogna aspettare il novembre dell’anno successivo per averlo in vendita in tutti gli store digitali.
Queste sono le undici tracce che lo compongono:
Il peso della follia
Punto di vista
La parabola della pallina di carta
L’infrarosso
Il cerchio quadra
E mi sollevo
Ti ritroverai
Cometa d’acciaio
Stanco morto
Narciso
Sogni
Nel complesso le tracce sono piuttosto potenti, ma come capita spesso l’esplosione è graduale.
Il primo brano infatti è piuttosto sommesso, ma non per questo passa senza lasciare “scosse”, visto il buon uso di voce e chitarra.
Dal sapore seventies, con chitarre e tastiere irruenti, è invece la successiva “Punti di vista”.
In “L’infrarosso” fondamentale è la parte strumentale: l’uso di basso, tastiera e chitarra è ben mixato, ma non mancano assoli.
In “Il cerchio quadra” invece è la voce a primeggiare.
La personalità e le idee sicuramente non mancano ai Palco Numero Cinque, ma c’è un piccolo difetto in questo album che rende l’ascolto via via più difficoltoso, ed è la presenza di troppi suoni che si sovrappongono l’uno sull’altro facendo perdere un po’ l’essenza del lavoro svolto dal singolo componente; si rischia di stancare l’ascoltatore, soprattutto se questo è poco cultore del genere.
Sito: http://www.palconumerocinque.it/
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Valentina Pesenti