OPEN ZOE
“PARETI NUDE”
Da oggi disponibile in formato fisico e digitale
http://openzoe.bandcamp.com
Venerdì 15 maggio al Bar Sartea di Vicenza la presentazione ufficiale
Il gruppo vicentino – formato da quattro musicisti di lungo corso (Dionisia Lo Cascio, Lele Mancuso, Ettore Craca, Enrico Ceccato) che hanno militato in diverse formazioni della scena veneta fra pop-rock elettronico e dark-wave incrociando già in passato i rispettivi strumenti – presenterà il proprio debutto venerdì 15 maggio con un live al Bar Sartea di Vicenza.
“Pareti nude” è stato anticipato nelle scorse settimane dal lyric-video del primo singolo “Popcorn” (http://youtu.be/k4IoipK4EIQ), brano che partendo da un fatto di cronaca reale (l’esecuzione capitale dell’omicida americano Jimmy Lee Gray) racconta la scelta di un uomo condannato a morte di prolungare il più a lungo possibile l’agonia per denunciare con la propria sofferenza la mostruosità della pena capitale. Una storia narrata dagli Open Zoe in un gioco di contrasti fra chitarre scabre e ritornello a presa rapida, drammaticità e lievità pop che rappresenta al meglio il sound del quartetto veneto.
Gli Open Zoe sono infatti una formazione classica (chitarra, basso, batteria, qualche inserto di elettronica) che regola su traiettorie pop-rock un suono influenzato tanto dal post punk-wave annate ’79-’85 (soprattutto di matrice britannica) quanto da certe abrasioni chitarristiche in area shoegaze mischiate all’elettronica dei primi anni ’90. E su tutto una voce femminile che sigilla in un miscuglio di incanto, sensualità e sottile inquietudine canzoni che provano a fotografare cosa è oggi il quotidiano vivere occidentale.
E’ così che le canzoni degli Open Zoe fotografano le loro (e le nostre) “Pareti nude“: quello stare al mondo in (dis)equilibrio fatto di noia e melancolia, di amori frantumati e rivissuti nel ricordo, di vite irrisolte o inerziali dove tutto perde di significato. A ciò gli Open Zoe contrappongono lo slancio di umanità e libertà del condannato di “Popcorn” ma anche la volontà di decidere della propria sorte da parte di chi sta soffrendo in “Fuori”. In questo gioco di contrasti architettato con pensante leggerezza gli Open Zoe conficcano le loro canzoni popnel senso più nobile del termine; tracce che si canticchiano facilmente sotto la doccia o in auto per poi accorgersi che parlano di noi. E ci hanno inchiodato alla nostra parete nuda.
Per alcuni di essi l’abbandono dell’attività musicale era già realtà, per altri era un approdo delineato a seguito di delusioni e stanchezza.
Dionisia, Enrico ed Ettore avevano condiviso l’esperienza musicale del progetto Etabeta (pop-rock con innesti di elettronica) che negli anni a cavallo tra il 97 e il 2002 aveva raccolto significativi riscontri in concorsi anche nazionali, recensioni (due mini cd all’attivo) e date in giro per l’Italia e Francia (anche di supporto a Bluvertigo, Cristina Donà, Rosso Maltese, Delta V)
Enrico e Lele avevano portato avanti negli anni 2002-2010 gli Aulasei, gruppo di matrice dark-wave, che altresì aveva prodotto un cd e ottenuto lusinghieri riscontri critici.
Tra il 2011 e il 2013 in tempi diversi Ettore e Dionisia (entrambi lontani dalla musica praticata da parecchi anni) accettano l’invito di Lele ed Enrico per dare vita ad un nuovo progetto che parta dal substrato wave degli aulasei per svilupparsi in ambienti meno oscuri e più diretti e aperti.
Tra il 2013 e il 2014 trovata l’amalgama tra i componenti e individuata una linea comune viene scritto e arrangiato il materiale per il primo disco “Pareti Nude” che viene registrato in varie tranche in un periodo di un anno e mezzo tra metà 2013 e inizio 2015.
I testi sono di Lele Mancuso, le musiche nascono a quattro mani prendendo spunto da idee individuali.
La matrice di partenza del suono Open zoe viene riconosciuta nella new wave anni ’80 di band quali The Sound, Echo and the Bunnymen, Joy Division, Chameleons, primi U2.
Lo sviluppo degli arrangiamenti e la robustezza del suono ha portato tuttavia alcuni a riconoscervi esperienze degli anni ’90 che hanno messo insieme musica organica ed elettronica (Radiohead e certi Pumpkins).
Poche le incursioni live nel periodo di scrittura del disco, la band del resto è composta da musicisti che, spesso insieme nelle esperienze precedenti, hanno calcato decine e decine di palchi.