Tortuga – Il click del capodoglio

 

Il click del CapodoglioI Tortuga sono una alternative rock band del nord Sardegna, formata da Andrea Donapai (voce e chitarra), Francesco Torre (batteria), Michelangelo Corbia (chitarra) e Gianluca Torre (basso).

Nascono nel 2007 dall’evoluzione di un precedente progetto post-punk, e dopo il loro primo EP “Diario dell’inverso” (2011), hanno avuto l’occasione di condividere il palco con vari artisti importanti della scena italiana, da Octopus Trio a Rezophonic e Teatro degli Orrori.

Il 2 Aprile è uscito “Il click del capodoglio”, esordio discografico registrato e mixato presso i SoundRoom Studio di Alghero.

Tracklist:

1 Rilassati

2 Dolce, in fondo

3 Dentro le mie favole

4 Nuoto

5 Insonnia

6 La parte migliore

7 Vuoto di memoria

8 Anestetico

Il titolo dell’album, “Il click del capodoglio”, è insolito: nessun riferimento ad un particolare brano, semplicemente l’accostamento tra il richiamo potente dell’animale e il loro sound energico ed esplosivo, a tratti cupo.

I testi sono rigorosamente in italiano, e pur essendo sardi e quindi generalmente molto legati alle tradizioni, non ci sono riferimenti al dialetto locale.

Piuttosto enigmatici e riflessivi, raccontano di emozioni; ogni pezzo è infatti una storia a sé, un piccolo racconto autobiografico che non è legato in particolar modo agli altri brani, se non per le chitarre distorte e gli assoli tipicamente rock che comunque definiscono la personalità della band in modo chiaro.

Una voce caratteristica, aggressiva e potente ma anche calda ed avvolgente in alcuni brani.

Numerosi sono i riferimenti al mare, e qui viene fuori il legame con la loro terra.

Nuoto” è il primo singolo estratto dall’album, che rappresenta a pieno l’identità del disco. Potente, trascinante, con melodie scarne ma che suggeriscono una resa live decisamente esplosiva.

Dolce, in fondo” si presenta con un ritmo più allegro e meno “amaro” rispetto agli altri brani, con un assolo che rende reali e palpabili le parole del testo: “Vorrei solo fossi un lieto fine, un traguardo, la nota che chiude l’accordo che cerco e che sei”, una metafora che colpisce e incanta – personalmente parlando.

Insonnia” fa invece riferimento ad una notte passata in bianco, con un ritmo incalzante ed energico, a dispetto di ciò che potrebbe trasmettere il titolo del brano.

Vuoto di memoria” è più intima e introspettiva, sensazione resa perfettamente anche dalle melodie. Un ritornello che resta in testa facilmente, complici i cori molto presenti.

Scoppiettante l’intro di “Anestetico”, come del resto tutto il brano. Ottima scelta per quello che sarà presumibilmente il prossimo singolo.

In generale è un album energico e grintoso, con un sound a primo ascolto molto scarno ma d’impatto, dal quale traspare tutta la voglia di suonare dei ragazzi. Un lavoro curato e che promette bene; indubbiamente una band da vedere in un contesto live.

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Noemi Schiari

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