NICHOLAS BARISICH: Vorrei suonare il più possibile per più tempo possibile!

NICHOLAS BARISICH
 VORREI SUONARE IL PIU’ POSSIBILE PER PIU’ TEMPO POSSIBILE.

NICHOLAS BARISICH

Nicholas Barisich, trentatrenne romano, nella musica (e con la musica) ci vive,

che sia la sua o quella di altri!
Il suo primo album, Parterre non numerato, è già disponibile in formato digitale e contiene undici brani scritti e prodotti da Nich.

Come ti sei avvicinato alla musica e quando hai iniziato a comporre personalmente?

L’avvicinamento all’idea di comunicare attraverso le canzoni mi è venuta intorno agli undici anni, senza aver nessun tipo di base tecnica su cui partire.

Piano piano ho imparato le basi per mettere insieme le cose che avevo voglia di dire insieme ad una melodia “cantabile”.

Le prime cose erano, come dire, decisamente “sperimentali” e non hanno mai visto la luce.

Del mio percorso sono orgoglioso soprattutto del fatto di aver intrapreso questo percorso esclusivamente per scrivere le mie canzoni e non per suonare canzoni di altri: solitamente le prime Band in cui ti trovi a suonare sono sempre tributi a grandi artisti, io agli inizi ho sempre rifiutato di farlo e tendevo a puntare soltanto sulle mie forze per trovare spazi in cui propormi.

Adesso suono anche in una coverband di Luciano Ligabue come hobby e come “tributo alla mia passione”, cercando di portare comunque avanti le mie cose, continuando a scrivere le mie canzoni appena possibile.

Lavori, anche attraverso MaxDevil, con molti artisti importanti: chi ti ha trasmesso di più e perché?

Sicuramente lavorare per tour così importanti in qualche modo ti trasmette qualcosa in ogni caso.

Al primo posto non posso non mettere Luciano, di cui posso solo confermare tutto ciò che di buono si percepisce sulla sua persona attraverso le sue uscite pubbliche.

Ho avuto modo di seguire e incontrare anche Elisa e Claudio Baglioni.

Con Elisa ho avuto l’onore di creare insieme a lei la t-shirt dedicata a “A modo tuo” ed è stata molto carina e disponibile.

Baglioni ha portato in giro uno show spettacolare, è fortissimo tecnicamente e da lui si può solo imparare.

Baglioni è un vero rocker, anche se non lo da a vedere!

Quanto pensi sia importante mettere se stessi all’interno dei propri brani?

La risposta è semplice: se non metti te stesso la canzone viene loffia, se ne accorge il pubblico e se sei onesto con te stesso te ne accorgi prima di tutto te!

I social sono, per gli artisti, un’arma a doppio taglio. Che rapporto hai con essi?

I social sono importantissimi e vanno usati con sincerità. Trovo inutile fingere di essere Bono Vox quando poi vai a suonare davanti a 10 persone 🙂

Va bene presentarsi bene, ma con onestà… Tanto poi la gente se ne accorge! La vita reale è fuori dal monitor!

Il tuo primo album, Parterre non numerato, è uscito solo in formato digitale: com’è nato e come ha reagito il pubblico?

È nato per sfogare l’esigenza di farlo.

Ci ho lavorato tantissimo fino allo sfinimento. È un lavoro fatto per il gusto di farlo, non per venderlo e farci i soldi. Il risultato tecnico finale è probabilmente migliorabile, ma quando ogni tanto lo riascolto resto sempre molto soddisfatto del lavoro fatto.

Qual è la canzone dell’album a cui sei più legato? Perché?

Sarebbe come scegliere a quale figlio vuoi più bene!

Posso dirti che dal vivo mi diverto molto a suonare “non finisci mai” perché con la Band ci dedichiamo all’improvvisazione totale, il pubblico invece resta sempre colpito da “Cristina”.

Se potessi scegliere un artista con cui collaborare chi sceglieresti e perché?

Lavorare in ambito professionale credo porti comunque grandi soddisfazioni artistiche.

Ho avuto modo di dividere al palco insieme a Mel Previte più di una volta e di aprire delle serate a Fede Poggipollini: già lì percepivo una professionalità che ti fa veramente stare bene sul palco insieme a loro.

Non dirlo in giro… Ma una volta ho anche avuto il culo (perché in questo caso si dice così!!!) di partecipare alle prove di uno show di Luciano. La cosa “strana” è stata che mi sentivo clamorosamente a mio agio al suo posto! Ovviamente però non mi metto nè in competizione nè in paragone con un artista della sua stazza, mi ha dato modo di “giocare” con il suo palco e la sua Band!

Se vogliamo ritagliarci un momento di “sogni” diciamo che se Luciano avesse bisogno di un chitarrista io sarei più che disponibile!

Cosa dobbiamo aspettarci in futuro? Hai dei progetti in cantiere?

Suonare il più possibile per più tempo possibile! Al momento il mio intento nell’ambito musicale è quello di godermelo il più possibile, al di là di risultati “commerciali” di qualsiasi tipo.

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Sara Picello

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