Hanno vinto l’ultima edizione del talent show per eccellenza in Italia, “Amici”; ma i The Kolors sono decisamente molto di più che un fenomeno per ragazzine urlanti. Sono diversi. Lo si percepisce facilmente osservandoli, andando oltre al pregiudizio del talent.
Questi ragazzi sono riusciti ad emergere e farsi amare restando loro stessi, quelli che fino a poco tempo fa venivano etichettati come alternativi. Per chi è abituato a realtà di questo tipo, è solo una grande gioia vederli su un palco pronti a far ricredere anche la stampa più critica.
Certo, ora le code di ragazze in attesa fuori dalle venues non mancano, così come i classici cori “sei bellissimo”; ma quello che colpisce è altro. O meglio, è la musica, che in realtà dovrebbe fare sempre da padrona.
I ragazzi sanno cosa vogliono, sanno come farlo e sanno come sono arrivati fino a qui. E non sono intenzionati a cambiare la loro identità così particolare, per nessuno. Giustamente, aggiungerei, anche se la cosa non è ahimè così scontata.
Eravamo presenti all’ultima data del tour che durante l’estate li ha portati in giro per l’Italia.
Langhirano, piccolo paesino in provincia di Parma, non sarà mai stato così affollato di gente prima d’ora.
Si è mossa mezza Italia per esserci, perché si sa, l’ultima data è sempre l’ultima data. C’è la nostalgia e la malinconia per ciò che sta per finire, ma la felicità e l’aria di festa per quello che è stato, per le emozioni vissute. Un tour che finisce è un pezzo di vita e una raccolta di istantanee che non si dimenticano; per chi suona, per chi organizza, e anche per chi ha vissuto i live.
Sotto palco il pubblico dei The Kolors è decisamente eterogeneo: famiglie intere pronte a scatenarsi su ritmi che li riportano agli amati anni ’80, bambine incredule di essere riuscite ad esserci davvero, poi le immancabili adolescenti con l’ormone impazzito e anche coloro che questo genere e questo ambiente l’hanno sempre amato.
Finalmente le luci sul palco si spengono; chiacchiere finite, il pubblico si infiamma in un urlo e l’intro “Out” dà inizio all’ultimo live.
“Keep on smiling” apre le danze energica e potente, seguita dalla più estiva e spensierata “Love”, che è davvero amata da tutti.
Una scaletta perfetta quella che hanno creato. L’energia dei pezzi appartenenti al primo album come “No more” e “Light On” è alternata alla freschezza di quelli del disco multiplatino “Out” come “Why don’t you love me” e “Realize”. Non vengono tralasciate le cover, reinterpretate in chiave così originale che sembra di ascoltarle per la prima volta e che allietano il concerto senza però prendersi troppo spazio.
L’alchimia che lega i ragazzi sul palco è evidente, almeno ai miei occhi.
Sguardi di intesa, sorrisi, divertimento e tantissima passione in quello che fanno. Tanti sorrisi in questa serata, complici i diversi scherzi organizzati dalla crew per questo gran finale. Così tanti brindisi che Stash si allontana dal palco per… un problemino pratico. Ma non si lascia niente al caso: Alex e Daniele ci regalano un’improvvisazione ritmica che è pane quotidiano per chi nei piccoli locali deve riempire spesso spazi vuoti dovuti a problemi tecnici.
E a proposito di improvvisazione, il clima di spensieratezza e la voglia di divertirsi portano i ragazzi a regalarci un fuori programma decisamente gradito dal pubblico: una sfilza di cover da “’O Sarracino” a “My Sharona”, passando per Battisti arrivando fino a Vasco; l’impressione è che non abbiano proprio intenzione di scendere dal palco, e tantomeno il pubblico di ascoltarli.
La conclusione purtroppo però arriva, ma si chiude in grande stile con “Everytime”, che viene cantata letteralmente a squarciagola da tutto il pubblico, probabilmente anche dalla signora anziana che li osservava dal suo balcone di casa.
Un live che non ha tradito le aspettative, tutt’altro. Del resto c’era da immaginarselo, la voglia di suonare dei ragazzi è tanta ed insaziabile… speriamo sia un buon auspicio per rivederli presto!
Noemi Schiari