A seguito dell’uscita del loro nuovo disco Odi et Amo, ecco una chiacchierata con i DelendaNoia, per sapere qualcosa di più su di loro e curiosare nelle loro idee.
Avete intrapreso il vostro progetto di band quattro anni fa; quali erano, agli inizi, le vostre
aspettative nei confronti del mondo della musica?
All’inizio in realtà non ci aspettavamo molto. Con la nascita dei DelendaNoia ci eravamo lasciati alle spalle un momento artistico “noioso” e povero di prospettive. Ci siamo impegnati molto e Disco Dada Records ha creduto in noi, pubblicando subito l’album d’esordio. Abbiamo cercato di focalizzare l’attenzione sul pubblico che ritenevamo potesse essere interessato alla nostra musica, ci siamo messi in gioco e siamo stati apprezzati. Quando parti con un progetto nuovo non sai mai quanto durerà, se avrà un seguito o se farai un secondo disco. Ci sono diverse incognite e bisogna essere pronti a tutto, ma ad oggi siamo contenti della strada che stiamo facendo.
Dark wave, electro-rock, post-punk. I giornalisti parlano di voi dando numerose sfumature del
vostro sound. Voi come lo definireste?
Beh, non possiamo negare le nostre “origini musicali”. E’ difficile definirsi, di certo rientriamo nelle categorie citate e aggiungiamo “retro-futurista“. Sappiamo quali sono i nostri riferimenti, ma speriamo che il nostro mondo sia in qualche modo riconoscibile. Di sicuro la cosa a cui teniamo di più è che il nostro progetto venga considerato una proposta valida nel panorama musicale italiano.
Indubbiamente alla vostra musica appartiene un accentuato sapore anni ’80. Che cosa
rappresenta quel periodo per voi?
Come tante altre cose, abbiamo conosciuto la musica in quel periodo, quindi rappresenta per noi una specie di imprinting, dal quale ci siamo staccati per poi rientrare. Gli ’80 sono un punto di partenza su cui ci siamo fatti forza.
DelendaNoia, NoiaEstEtica; la noia è un tema ricorrente all’interno della vostra musica. Ma che cos’è realmente la noia secondo voi? Cosa rappresenta oggi?
In un mondo che gira così veloce, la noia è dietro l’angolo, in agguato. Per noi significa stare fermi, senza idee e senza stimoli, una strana, dimessa insofferenza. Esistono fasi statiche che dopo un po’ stancano e bisogna muovere qualcosa. Oggi viviamo nella comodità più assoluta e spesso la noia è dettata dal fatto che molte persone si sono abituate a non avere interessi, e questo ci spaventa.
Il 16 Ottobre è uscito Odi et amo, la vostra ultima creatura. Quali sono i vostri progetti per questo album e per il futuro?
Con Odi et amo siamo usciti un po’ più allo scoperto. Rispetto al precedente “NoiaEstEtica” abbiamo usato un sound meno “di genere”. Ci piacerebbe avere più visibilità ed aprire la nostra musica ad un pubblico più vasto. Ci sarà da lavorare tanto inventando sempre qualcosa di nuovo per tenere viva l’attenzione. Per ora siamo partiti bene con i live. Le aperture ai concerti di PIL e Malika Ayane ne sono una testimonianza.
Vieni a leggere anche la recensione di “Odi et Amo“.
Francesca Muscarà
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