Art Block è un cantautore nato nell’ East London che ha iniziato a cantare dal vivo circa tre anni fa. Racconta di essere stato ispirato da un incidente in cui ha quasi perso la vista. Nelle sue canzoni è palpabile uno stato d’animo piuttosto triste, nelle poche parole scambiate con lui ha confermato quest’aspetto. Non lo nega: molti brani sono nati grazie all’esperienza della perdita. Il suo obiettivo è semplice ma non per questo banale: fare in modo che l’ascoltatore possa avvertire una sorta di connessione spirituale attraverso le sue canzoni.
È difficile da inserire in una categoria musicale: è stato classificato come alt-folk, indie, acustico. Ma in fondo a lui piace definirsi come un cantautore che scrive canzoni, nella speranza che possano in qualche modo essere significative.
Introspettivo e cupo, forse sconsigliato in caso di melanconia e passato in agguato. Ci piace proprio per questo: è coraggioso perché, come ben sappiamo, la tristezza non va di moda. Ma per quale valida ragione negare uno stato d’animo? Le emozioni negative vanno vissute per essere superate, e Art Block lo fa perfettamente: i quattro pezzi del suo Ep ne sono la dimostrazione.
Con una voce inzuppata di riverbero e accompagnata da una frizzante ma non per questo meno oscura chitarra elettrica, l’Ep di Art Block affronta i temi dell’alienazione, delle relazioni e delle sofferenze.
È possibile ascoltare la traccia che da titolo alla sua creazione anche attraverso il video promozionale girato a Brighton e diretto da Ada Cotton.
Facebook: https://www.facebook.com/art.block.77
Soundcloud: https://m.soundcloud.com/artblock
Francesca Pani