Bentornati, Sum 41!

kerrang_tour_sum_41Noi, ragazze di Brainstorming, non ci fermiamo mai e se la musica non viene da noi, noi andiamo dalla musica.

I Sum 41 dopo quasi quattro anni di pausa finalmente sono tornati in tour. Un breve tour in Europa che anticipa l’uscita, ancora misteriosa, dell’album e presenta la nuova line up della band. Sì, perché i Sum 41 ne hanno subiti di colpi. Nella primavera del 2013 Stevo decide di lasciare il gruppo e al suo posto arriva Frank Zummo, batterista dei Street Drum Corps. Nell’estate 2015 è stato annunciato ufficialmente il ritorno di Dave, lo storico batterista che aveva lasciato il gruppo nel 2006.

Purtroppo in questo brevissimo tour, durato giusto un mese, non sono venuti in Italia e quindi abbiamo preso un aereo e li abbiamo raggiunti a Norwich, in Inghilterra, in una delle date del Kerrang Tour.
Prima volta in trasferta in Inghilterra ed ho apprezzato la puntualità dell’organizzazione. Alle 18:30, com’era scritto sul biglietto, si sono aperti i cancelli e poco dopo la prima band era già sul palco.
Prima dei Sum 41 hanno suonato i Biters, i ROAM e Frank Carter&The Rattlesnakes. Non conoscevo nessuno di questi gruppi. I Biters mi sono piaciuti molto perché suonavano un energico rock davvero coinvolgente. I ROAM hanno suonato pochissimo e non essendo il mio genere non mi hanno preso per niente, anzi il cantante lo trovavo anche un po’ fastidioso. L’ultimo gruppo non era il mio genere, ma era impossibile non rimanere rapiti da quel pazzo di Frank Carter. Si è buttato più volte a cantare in mezzo al pubblico, non creava nessuna distanza. Sembrava di stare in famiglia.

sum_41Finalmente arriva il momento dei Sum 41. Scenografia da film horror e dalle casse rimbombava la solita “T.N.T.” degli AC/DC, un classico incipit dei loro concerti. Poi arrivano loro sul palco e via di energia con “Over my head”. Passano gli anni, ma l’emozione rimane la stessa e la carica che sprigionano è unica. Hanno cambiato tante cose, ma non il loro stile. Durante “We’re all to blame”, come tradizione, Deryck ha invitato quattro fan ad assistere allo spettacolo dal palco. E’ stato un piacere e un onore sentire per la prima volta dal vivo i classici come “Summer”, “Handle This” e “What we’re all about”. Lo stesso vale per “Sick of everyone”, cambiata per l’occasione in Sick of Donal Trump. Questo cambiamento ha riscosso grande successo tra la folla, tanto che Deryck ha commentato sorridendo “vedo che la pensiamo alla stessa maniera!”
Non sono mancate delle grandi cover, tra cui quella dei Rancid cantata da Tom. Una cosa che mi è dispiaciuta è vedere come Tom, il chitarrista che aveva sostituito Dave, sia stato relegato un po’ in un angolino lasciando il posto principale a Dave.

In generale è stato un bel concerto nonostante Deryck non si sentisse neanche troppo bene, però si sentiva la mancanza di Stevo. Lui era quel personaggio che dava quel qualcosa in più, mi è dispiaciuto tantissimo che non abbiano suonato “Pain of Pleasure”, ma dall’altra parte senza Stevo non aveva alcun senso visto che in quella canzone si invertivano i ruoli e cantava lui.
Un bel concerto anche se la malinconia dei vecchi tempi si è fatta un po’ sentire. Non vedo l’ora che tornino in Italia perché sono sicura che un concerto solo loro, sarà una bomba! Bentornati, Sum 41!

 

Setlist:
Over My Head (Better Off Dead)
Motivation
The Hell Song
Skumfuk
Summer
Handle This
We’re All to Blame
Walking Disaster
Screaming Bloody Murder
Sick of Everyone
Ruby Soho (Rancid cover)
King of Contradiction
My Direction
What We’re All About
We Will Rock You (Queen cover)
Still Waiting
In Too Deep

Encore:
Underclass Hero
Fat Lip

Camilla Ortolani

www.sum41.com

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