LaScimmia: “Un inno alla musica ancestrale”

LaScimmiaEsce oggi, il 22 febbraio, il nuovo disco dei LaScimmia. Preparatevi ad ascoltare un inno alla musica ancestrale e immediata. Un elisir di suoni che vi scaraventeranno tra galassie e deserti con un retrogusto di verdeniana reminiscenza, senza tralasciare mai il sapore rock che infonde fin dall’inizio. Tra le tematiche celebrate si possono citare le palesi esperienze personali diversamente interpretabili, la cattiveria del tempo fuggevole, la creazione di una propria coscienza personale, l’impossibilità di essere qualcosa di diverso da ciò che si è realmente, il rumore delle onde del mare, il mondo del lavoro, internet e le sue varie sfumature, l’uso di droghe, la disinformazione e una denuncia aperta alla politica nostrana.
Dalle ballate memorabili all’idea creativa di far sentire un’elettronica di fondo ben calibrata. L’obiettivo è essenziale: contornare i bordi sfumati di un genere privo di barriere, che si consuma e al contempo si autoalimenta al grido della voce che denuncia.
Rivelatosi come triste e a tratti ironico, LaScimmia è un gruppo musicale nato nel trevigiano al principio del 2015. Inizialmente composto da Gabriele Marino alla voce e chitarra, Federico Scuderi al basso e Andrea Albani alla batteria, poco dopo da il benvenuto a Enrico Poletto alle tastiere. La corrente creativa divora i quattro diventando un vero e proprio fiume in piena. Sintonia e affinità li caratterizzano fin dal primo momento e già ad aprile il gruppo concepisce una pre-produzione.
Dopo un’estate all’insegna del perfezionamento in sala prove, LaScimmia è maturo abbastanza da dare alla luce il disco omonimo. Entra così nel Lignum Studio di Padova dove le undici tracce dell’album vengono forgiate direttamente dalle mani di Giulio Ragno Favero, bassista e produttore di One Dimensional Man e Il Teatro degli Orrori. Cinque intensissimi giorni di presa diretta. L’album è pronto nel mese di ottobre. L’immediatezza della band si palesa anche qui: hanno le idee chiare, vanno solo tradotte in musica.
Più tardi si affidano al più che esperto videomaker Mauro Lovisetto, regista piuttosto noto nella scena musicale. Il primo singolo, con video prescelto dalla band, è “Fiori nuovi”: un sound rock con venature pop. La scelta non casuale trasmette l’autentica natura compositiva della band.
La copertina dell’album, partorita da Gabriele e perfezionata dalla mano di Emanuela Bello, è una minacciosa esaltazione incomprensibile. Scimmie e pesci antropomorfi con gambe di donna occupano la scena sotto un sole cupo e arancione.
Infine, “La Scimmia” è entrata a far parte del Sisma, un collettivo di musicisti promotore della scena musicale emergente trevigiana.
Estroso e policromo, affascinante e cangiante il disco dei trevigiani. La Scimmia seduce fin dal primo ascolto. Non perdeteveli!

Francesca Pani

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