Quella dei GECOFISH e del loro nuovo album “Nonostante tutto” è una storia tutt’altro che banale. È la storia di tre ragazzi (Vittorio Massa, Simone Sala e Valerio Bruni) e della loro passione per la musica. È la storia di un basso, una chitarra ed una batteria e la loro capacità di trasmettere emozioni.
Nel 2010 questi tre ragazzi decidono che è ora di farla finita con le strimpellate casalinghe e danno vita ai GECOFISH, il loro mezzo per raccontare al mondo ciò che hanno da dire. Il 10 Marzo 2012 viene presentato il loro album d’esordio “Biancovestita”. Un album interamente autoprodotto con il quale inizia il loro primo tour. Suonano “Biancovestita” in quasi cento locali diversi e permettono alla loro musica di raggiungere le orecchie di migliaia di ragazzi in giro per l’Italia, e la loro musica piace. Così nel 2014 decidono che è giunto il momento di qualcosa di nuovo. È il momento di dar vita ad un secondo album, ma i costi di produzione per la nuova creatura sono alti. Troppo alti per tre ragazzi di provincia che si affacciano in un mondo di giganti. Così chiedono aiuto ai loro fan, al loro pubblico. Mettono in piedi una campagna di crowdfunding che ha fin da subito grande successo e, grazie alla passione della gente, gli permette di dar vita a “Nonostante tutto”. Nonostante i costi, nonostante il tempo, nonostante i malumori, nonostante le difficoltà. Nonostante tutto il loro nuovo album è pronto ed uscirà il prossimo 8 Aprile 2016.
I GECOFISH hanno avuto la forza di non smettere di sognare e ce l’hanno fatta.
Queste le tracce di Nonostante tutto:
1. Perditi
2. Diamante grezzo
3. Non mi trovo
4. Aspettai
5. Tutto bene
6. Meglio di me
7. Per le parole
8. Ridere
“Nonostante tutto” è un album difficile da etichettare. I loro sono suoni forti, una scazzottata tra chitarra e basso accompagnata dalla batteria che richiama un punk di qualche tempo fa.
Testi italiani e musica rock sporcata di una tinta di vecchio punk.
Con la loro musica raccontano la vita di ragazzi che crescono e cambiano modo di pensare, che crescono e si rendono conto che il mondo che li circonda non è quello che si aspettavano, “smette di parlargli”. Iniziano a dubitare delle loro certezze e a cercarne di nuove. Con la loro musica spronano ad inseguire i sogni come loro stessi stanno facendo. Tramite metafore e ironie toccano temi profondi ed importanti, un esempio ne è l’ottavo pezzo dell’album, “Ridere”, dove ci dicono di ridere, di sperare, di non lasciarci andare perché una soluzione si trova sempre. “Ridi di me”, accetta il mio aiuto, una frase che mi porta alla mente lo sforzo di aiutare un amico a superare un momento difficile.
“Versa da bere, voglio brindare, l’ultima goccia prima di andare” versi, questi di “Tutto bene”, che, insieme a tanti altri, donano all’album la vena malinconica di cui sto parlando. La malinconia della consapevolezza che i problemi esistono e vanno affrontati.
Questi tre ragazzi hanno raggiunto una maturità non solo musicale, ma anche interiore. Non sono tre giovani con strumenti in mano, sono tre artisti che vale la pena ascoltare.
Alessandro Alessandrini