ERMAL META – “Il live è il momento della verità”

ermal-metaChe si tratti di scrivere brani, cantare o suonare, sembra che ovunque arrivi la musica possa arrivare anche lui: Ermal Meta.
Ha collaborato con i più grandi nomi della musica italiana, ha pubblicato più di un album con la sua band, La Fame di Camilla, e adesso è alle prese con un percorso da solista.
Ecco cosa ci ha raccontato!

Domanda di rito: come ti sei avvicinato alla musica?
Sono stato messo davanti ad un pianoforte da piccolissimo da mia madre che è una musicista. Mi sembra di esserci nato in mezzo alla musica, è un ricordo senza origine.

Hai iniziato come componente di una band e hai continuato da solista: quali sono i pro e i contro di questa decisione?
Essere in una band è come essere in famiglia, è una sensazione di protezione e responsabilità. La band fa da scudo e filtro a tutto, nel bene e nel male. Un percorso solista invece impone una soglia di attenzione più alta nei confronti delle cose che accadono e nel contempo, permette collaborazioni più facilmente senza scatenare “gelosie”.

Il tuo album  “Umano” è molto diverso dai precedenti realizzati con La Fame di Camilla. Cosa diresti se dovessi convincere qualcuno ad ascoltarlo?
Non sono bravo a convincere la gente, ma se proprio ci dovessi provare, direi che questo è un disco biologico, a km zero. Nel senso che è stato tutto interamente scritto, arrangiato e concepito da me senza filtri di nessun tipo. Coltivato, ecco…

Sei autore di canzoni cantate poi da Mengoni, Renga, Emma, Annalisa e tantissimi altri: come decidi quali canzoni tenere per te e quali cedere ai tuoi colleghi? Te ne sei mai pentito?
Quando scrivo per gli altri scrivo e basta senza nessun tipo di pensiero oppure obiettivi. La scrittura deve essere libera, almeno per me. Dopo aver scritto, decido a seconda di come la canzone risponde alle mie corde. In genere non mi pento mai, anzi, sono sempre felice di collaborare con bravi artisti.

Stare dietro le quinte o davanti a un microfono è molto diverso: ti senti più autore o cantante?
Mi sento un musicista e in quanto tale scrivere o cantare mi fa sentire a mio agio in egual modo. Sono momenti complementari.

Che rapporto hai con il tuo pubblico?
Il pubblico è la parte più importante di questo lavoro. Senza di esso non ci sarebbe la condivisione e la musica resterebbe dentro le mura di uno studio o semplicemente su un CD. È bello quando le canzoni diventano degli altri perché in fondo è per questo che vengono scritte.

Secondo te i social network sono una benedizione o una condanna per gli artisti (sia emergenti che affermati)?
Come in ogni cosa c’è il lato positivo e negativo. Inutile elencare tutte le cose negative che l’utilizzo di internet ha comportato alla musica, ma i social non sono fra questi. Certo, dipende da come vengono usati. Io in genere mi fido del buon senso delle persone e sono dell’idea che è sempre meglio uscire e parlare con gli amici piuttosto che passare la serata davanti al computer.

Il live è il momento in cui tutto arriva a combaciare. C’è una canzone che ami più di tutte suonare e, se sì, perché?
Si, il live è il momento della verità o di gran parte di essa. La canzone che mi diverte di più suonare è proprio la title track, Umano. Ha un’energia che dilaga lentamente, ma irreversibilmente.

Cosa dobbiamo aspettarci da te in futuro? Puoi svelarci qualche progetto?
Concerti, canzoni, dischi, collaborazioni…

Facebook: https://www.facebook.com/ermalmetainfo/
YouTube: https://www.youtube.com/user/ErmalMetaVEVO
Sito Web Mescal: http://www.mescalmusic.com/

Sara Picello

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