Si chiama Karla Hajman, ma tutti la conoscono come Stereochemistry. E’ una musicista, ma è anche una scienziata e un’artista di strada. E’ originaria di Belgrado, ma ha vissuto in Italia, in Svezia e in Spagna.
Karla Hajman è tutto questo, e anche di più. Cresciuta in Jugoslavia, apprende l’arte della musica dal padre compositore e comincia il progetto Stereochemistry in Italia, dove si sposta nel 1999.
Il nome già indica le due grandi passioni di Karla, divisa fra musica e scienza.
Pubblica la sua prima demo, “Love Inside”, e dopo poco si trasferisce a Stoccolma per iniziare il dottorato in Audiologia Sperimentale; ma è difficile fermare un cuore da girovaga come il suo, e Karla decide di abbandonare il Dottorato e approdare a Barcelona, dove si esibisce come artista di strada.
Pubblica il suo primo CD nel 2010, “Vagabond Cabaret”, a cui segue un piccolo tour in nove paesi.
Nel 2011, si auto produce “The Archive Box”, e nel 2012 (a seguito di un particolare momento personale), esce “Sweep”, probabilmente il più autobiografico dei suoi CD.
Nel 2013 è la volta di “Ruins in Bloom” dove, con grande maestria, riesce a trasformare alcuni tabù sociali (per esempio, la depressione: vista come periodo di evoluzione e cambiamento, e non necessariamente come un lasso di tempo buio e negativo) in opportunità per migliorarsi.
Il 2014 la vede calcare delle nuove scene, e insieme con Steven Rutter (considerato il fondatore della scena techno britannica) fonda il progetto trip-hop “Kinestatics”.
Ma non è finita qui: è uscito da qualche mese il suo nuovo cd, “Harlequin”.
Periodo più adatto non poteva esserci, per questi quattro nuovi brani (a cui si aggiungo 5 remix, per un totale di 9 tracce) : Miss Stereochemistry parla di viaggi, di amicizie, di pregiudizi, o meglio di abbattere pregiudizi, e di come alcuni confini (religiosi, politici, territoriali, razziali etc) possono essere considerati “confini” o “limiti” solo se decidiamo di percepirli tali.
“Harlequin” è un inno al non soffermarsi alle prime impressioni, a non avere pregiudizi, e al non costruirsi maschere per presentarsi al mondo (come in “Shut Up & Fuck me”). Ma soprattutto, è un inno al non chiudere gli occhi, per non perdersi quello che c’è di bello intorno a noi.
Sonorità intriganti (vi ricorderà un po’ Regina Spektor), e un grosso legame con le provenienze balcaniche della cantante: un electro-swing influenzato anche dal movimento Berlinese degli anni’80 “Deutsche Neue Welle” .
E’ un lavoro cosmopolita, un lavoro neutrale, e in questo momento ne abbiamo un gran bisogno.
Track List:
1-Harlequin
2-Echo Love (Radio Version)
3-Shut Up & Fuck Me (Radio Version)
4-Smell Like Teen Spirit (Nirvana Cover)
5-Echo Love (Full Version)
6-Shut Up & Fuck Me (Full Version)
7-Shut Up & Fuck Me (Dj Paul and DrQ RMX)
8-Harlequin (Phill Fankstille RMX)
9-Harlequin (Kinestatics RMX)
Link Utili:
Facebook: https://www.facebook.com/stereochemistry/
Youtube: https://www.youtube.com/user/Stereochemistrytube
Sito Ufficiale: http://stereochemistrymusic.com/
Guiggiani Maila