“Generation One” è il disco d’esordio di Ainé, classe 1991, un giovanissimo talento con una consistente esperienza al seguito. L’album nasce da una ricerca musicale iniziata due anni fa.
Arnaldo Santoro, questo è il vero nome di Ainé, è cresciuto artisticamente tra l’Italia e gli Stati Uniti frequentando la Venice Voice Accademy di Los Angeles e le migliori accademie di musica romane. Si è poi aggiudicato la tanto ambita Borsa di studio alla Berklee College of Music di Boston.
La sua formazione, nata dalla commistione tra identità italiana e suoni d’oltreoceano, ha fatto sì che “Generation One” diventasse una vera e propria alternanza tra idee legate alla scena nu soul / hip hop / RNB americana e la tendenza prettamente italiana, biforcazione evidente nella scaletta quasi perfettamente simmetrica.
Al disco hanno partecipato numerosi giovani artisti di calibro internazionale, quali Alissia Benveniste (giovane bassista della scena newyorkese), Kyle Miles, affiancati da nomi noti nel panorama nazionale come Sergio Cammeriere, Ghemon e Davide Shorty, o ancora Gemello del TruceKlan. Non meno importanti le collaborazioni autoriali di Samuele Cerri, Andrea Amati, Jasmine Tommaso e Greta Panettieri.
Da un paio di anni Ainé sta ricevendo ottime valutazioni. Il suo abbracciare sonorità nu-soul, hip hop, RnB è diventato un punto di riferimento della nuova scena RnB italiana. Ultimamente, infatti, è stato invitato ad aprire il concerto di Robert Glasper al Locus Festival.
Non si esce vivi dagli anni Ottanta…o forse si?
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Frances
