ATARAXIA: tra musica e… magia!

Oggi per  Brainstorming Magazine, abbiamo intervistato gli Ataraxia, gruppo modenese del filone gotico neoclassico europeo. Li abbiamo ascoltati per voi e non abbiamo che potuto trovarli magici, oserei dire trascendentali.

ataraxia

Innanzitutto, come  si è formato il progetto Ataraxia?
La band è nata alla fine degli anni 80 e il primo demotape autoprodotto data 1990. Eravamo giovani studenti delle superiori e abbiamo vissuto un’epoca piena di fermenti a livello di autoproduzione, autogestione di concerti e fanzines. Giovanni, il tastierista, è entrato in occasione della registrazione della nostro primo demotape ‘Prophetia’. L’avevamo conosciuto a Londra dove lavorava. Francesca ha cominciato a cantare rigorosamente senza microfono usando la voce in modo assai personale ed anticonvenzionale, mescolando indie e lirica. Creammo una decina di canzoni, facemmo un paio di concerti e gli Ataraxia vennero alla luce. I tre membri storici della band sono gli stessi a cui se ne è aggiunto un quarto nel 2003, Riccardo Spaggiari alle percussioni ed elettronica.

Il vostro è un lavoro pressoché unico, di interazione fra musica, spiritualità e paesaggio: c’è una corrente musicale in particolare alla quale vi siete ispirati?
La tua citazione è davvero calzante, musica, spiritualità e paesaggio. Non c’è una corrente musicale a cui ci siamo ispirati ma una frase del poeta John Keats “L’arte è bellezza e la bellezza è arte”. La bellezza è una guida interiore verso l’illuminazione. Ci aiuta ad aprire i cuori e le menti ad un livello superiore, espanso. La musica è una delle muse che porta alla bellezza che produce benessere, armonia.

Il vostro ultimo CD, “Deep Blue Firmament” è uscito il 30 settembre: come lo definireste voi che lo avete fatto nascere ?
Un album intimo, poetico e al contempo maestoso. A novembre 2015  siamo entrati nel nuovo studio di registrazione senza alcuna idea, assolutamente vuoti, puliti come canali pronti a ricevere una qualche forma di grazia musicale. Nel giro di nove mesi, dodici creazioni musicali sono nate, sono state registrate e missate. Siamo stati guidati da una forte ispirazione, liberatoria e purificatrice, densa di sfumature. Le tenebre acuiscono il nostro potere visivo, la nostra vista sottile e ci permettono di scorgere nel blu profondo il grande firmamento. Questa musica ha il fine di portare armonia, consapevolezza e chiarezza di visione.

Qual è il luogo dove è stato più emozionante esibirvi?
Ce ne sono tanti. Tra gli altri ricordiamo con emozione il festival ARCANA EUROPA tenutosi a Segobriga, Spagna, in un teatro romano a cielo aperto. Il castello di Leiria in Portogallo vicino ad una grande pianta di olivo, il castello di Carpineti, Reggio Emilia, sotto un cielo stellato la scorsa estate e Shanghai, Cina, in una sala neoclassica (!!!) di notevole eleganza.

Siete molto popolari anche all’estero: che differenze trovate fra gli spettatori italiani e quelli oltre confine?
Ogni paese è a se ma c’è un filo rosso che accomuna chi ci segue, la voglia di esplorare e di esplorarsi, discendere in profondità per riemergere in luoghi dove il tempo non è più una variabile e si dissolve, luoghi che diventano archetipi. Amiamo gli ascoltatori italiani, attenti, critici e passionali. Amiamo moltissimo il pubblico latino americano, in Messico abbiamo vissuto esperienze umane molto toccanti, piene di calore. In Germania c’è una grande tradizione concertistica e di festival e una bella apertura mentale, anche il feeling con Francia e Portogallo è grande. Abbiamo fatto 4 tour in Cina dove il pubblico è estremamente variegato, giovanissimi senza barriere di generi, molto sensibili. In Italia è più difficile arrivare al cuore delle persone, c’è più disinteresse verso i concerti e meno cultura in questo senso ma amiamo molto il nostro paese e la nostra esperienza è senz’altro positiva in particolar modo quando organizziamo i concerti noi stessi poiché dal punto di vista organizzativo ci sono ancora paraocchi e poca propensione alla innovazione.

Avete già dei piani per il prossimo futuro?
Abbiamo impegni discografici per i prossimi due anni.
Tra Aprile ed Agosto 2017 realizzeremo su CD sia “Prophetia” (Infinite Fog Records) che “Arazzi” (Twilight Records), le nostre prime demotapes (all’epoca autoprodotte). Procederemo poi con la realizzazione di un nuovo album dal titolo “SINCRONICITY EMBRACED” sempre per Sleaszy Rider Records.

Ringraziamo gli Ataraxia per la loro infinita disponibilità.

Guiggiani Maila

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