I Sinatras “affogati” nel trash metal

Da un’idea di Emanuele Zilio nascono i Sinatras: il 6 gennaio 2017, pubblicano, con la Logic Il Logic Records, l’album “Drowned”.
Fla Sinatra (voce), Lele Sinatra (chitarra), Lispio Sinatra (basso), Minkio Sinatra (chitarra), Phil Sinatra (batteria), sono i componenti della band vicentina: ognuno porta sulle spalle un grosso bagaglio di esperienze, talmente pesante da renderle percepibili.
Ascoltando “Drowned”, l’idea che nasce spontanea è che il background e le capacità di ognuno confluiscano in questo lavoro, dando alla luce un ottimo risultato. Undici sono i brani che lo compongono, di cui il primo omonimo, ognuno con una sua spiccata personalità, nessuno somigliante ad un altro.
Evidenti sono le influenze hardcore di alcuni componenti della band, sfociate nel metalcore e nel trash metal presenti in tutto l’album; nonostante ciò, però, non mancano atmosfere melodiche, soprattutto in alcuni ritornelli, come “Flow” e “Los 43”. Uno dei punti “artisticamente più alti” dell’album è senza dubbio la traccia “You spin me roud”, remake in chiave metalcore della celebre “You spin me round (Like a record)” dei Dead or Alive.
La potenza di “24-7”, l’aggressività di “Something to hate” (mostrata anche nel titolo), la velocità di “Black in Frank”, “Blind fury”: questi sono gli ingredienti necessari non solo per il successo di questo lavoro, ma anche per delineare l’identità dei Sinatras.

In definitiva, ogni brano racchiude l’essenza di questa band ed ognuno basta a se stesso e ciò assolve il difficile compito di rendere l’album eterogeneo nella sua omogeneità e quindi mai ripetitivo.

Un buon lavoro.

 

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Anna Gaia Cavallo

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