“Rami” è il primo album dei Noon, pubblicato il 15 aprile per Beta Produzioni.
Lo scorrere del tempo, le difficoltà, gli ostacoli, possono far vacillare le nostre certezze, tanto da renderci quasi spettatori passivi ed inermi di questo mondo; esistono solo certezze relative. Questo è il concept dell’album. I “Rami” sono una metafora del protendersi verso un futuro migliore.
Proprio la speranza di un futuro migliore è protagonista della traccia “Mille rami”, che parla di come questa possa essere l’unica cosa a cui aggrapparsi, anche in circostanze catastrofiche e difficili. Per i Noon esiste anche un modo per trasformare l’impossibile in possibile: l’ambizione. L’ambizione, infatti, può fungere da spinta per guardare i propri limiti e tentare di superarli, sfruttando al massimo le proprie potenzialità, come spiega “Juno”, il brano che apre il lavoro. Altro protagonista dell’album è il tempo che scorre, presente in “Guerra sugli alberi”, in collaborazione con Roberto Dell’Era, degli Afterhours, che parla di come un’altra generazione non abbia fatto comunque nulla per cambiare le cose; e che in “Giganti (i ragazzi di Aberdeen)” si traduce in ricordi sbiaditi di un’adolescenza passata. C’è anche una riflessione sulla caducità della vita, in “Scatola1”; ma resta la consapevolezza che ciò che oggi sembra importante, domani potrebbe non avere alcun valore, come narra “Valdaro”.
Undici sono i brani che compongono “Rami”, di cui uno strumentale, “Is”, (“ghiaccio” in islandese”), di stampo ambient e una cover (“Annarella” dei CCCP”).
Risulta difficile collocare questo album in un genere preciso: ci sono il rock, il pop; ci sono atmosfere rarefatte e suoni vintage. Si avvertono le influenze di gruppi come i Sigur Ros, i Daughter. C’è spazio anche per un brano acustico, “Heidi 12 A”, tendente al folk.
Nonostante sia un album di esordio, “Rami” è un lavoro maturo, dai suoni ricercati.
Ottimo punto di partenza per i Noon.
www.facebook.com/Noonband Pagina Facebook
Anna Gaia Cavallo