Ciuffi colorati, stile inconfondibile e synth: in una parola i dARI.
Sono passati quasi dieci anni dal loro grande successo, e li abbiamo ritrovati con la stessa energia di allora. Ci raccontano in quest’intervista cos’è cambiato in questi anni, e cosa riserva il loro futuro!
Ciao ragazzi, è un piacere intervistarvi! Dopo essere stati fermi per un po’ siete tornati con un tour sostanzioso. Com’è stato questo ritorno in giro per l’Italia?
Ciao, il nostro ritorno sui palchi italiani è stato grandioso, emozionate, una sorpresa.
Siamo ripartiti dai piccoli club e poi sempre a crescere fino a grandi locali collezionando qualche sold out e belle soddisfazioni come ad esempio l’ultimo concerto a Padova con una stima di 1500 persone.
Abbiamo ritrovato il nostro affezionato fanbase sempre attento e presente a quello che di nuovo proponiamo e scoperto d’avere tanti nuovi ragazzi che ancora non ci avevano visto suonare dal vivo.
Siamo percepiti diversamente rispetto al 2008 quando eravamo ovunque tra televisioni, radio e giornali, ci sentiamo fortunati ad avere ragazzi che ci seguono ancora e altri che ci hanno scoperto solo ora.
Avere questo seguito è per noi grande motivazione perché è anche una conferma di quello che siamo ora.
Ci pensavano una meteora, un progetto costruito a tavolino e invece niente di più sbagliato, siamo sempre qui in grande forma, abbiamo voglia di esserci ancora e la nostra crew è un sostegno ogni volta.
La nostra attitudine sul palco rimane sempre molto spontanea, non abbiamo mai la tendenza a tirarcela, però quello che facciamo lo prendiamo molto sul serio e ogni volta puntiamo a dare il meglio di noi, senza risparmiarci e crediamo che la gente lo capisca.
Il tour sta giungendo alla fine, si aggiungeranno altre date quest’estate?
Si abbiamo alcune date già in calendario e altre ancora da confermare.
Direi che anche quest’estate, avremo il nostro da fare e sinceramente non vediamo l’ora di suonare su nuovi palchi .
Di recente avete fatto un crowdfunding per “Reset”, il vostro prossimo album. La campagna ha avuto subito successo. Come mai la scelta del crowdfunding? Vi aspettavate tutto questo supporto?
Il successo della nostra campagna crowdfunding è stato un’ulteriore conferma di quanto la nostra crew sia presente e partecipe alle iniziative della band.
Ci siamo messi in gioco, abbiamo fatto una scommessa, non eravamo sicuri di ottenere tutto questo supporto ricevuto, anche se in fondo lo speravamo… E così è stato!
Abbiamo deciso di accettare la proposta arrivata via mail dai ragazzi di Musicraiser perché volevamo già da qualche tempo, stampare un disco su supporto fisico e dopo alcune riunioni con loro ci siamo convinti che poteva essere una buona occasione anche per noi, per sondare il terreno, avere la certezza che nel 2017, ci fosse ancora la necessità per qualcuno oltre a noi, di ascoltare nuova musica targata DARI. Così è stato e siamo più motivati che mai a non deludere.
Parlando di “Reset”, quando uscirà? Cosa si dovranno aspettare i vostri fan?
L’album uscirà in ottobre, non siamo certi che il titolo del disco sarà “Reset” anche se è una parola che mi piace perché vuol dire ripristino, e legato alla nostra storia, l’immagine di ripristino alle condizioni ottimali e perfettamente funzionanti di un sistema è qualcosa che racchiude energia, efficienza e prospettiva.
Il disco abbraccerà sonorità pop punk mixate ad arrangiamenti elettronici, con una solida spinta di bassi e batterie.
Nel disco ci saranno ovviamente canzoni inedite ma anche tutti i brani che abbiamo pubblicato solo su Youtube dal 2010.
Abbiamo deciso d’inserire anche questi brani nel disco perché non sono mai stati pubblicati su un supporto fisico e perché sono canzoni che portiamo dal vivo, ci piace suonarle e crediamo che nel disco meritino un posto speciale perché rappresentano la nostra costanza nel non fermarsi anche quando le cose cambiano.
Rimanendo sempre in tema il 29 maggio pubblicheremo su YouTube la sigla ufficiale di “ WELOVE2000 “ DARI feat RØDJA , un brano inedito che nasce dalla collaborazione con i ragazzi di Welove2000 un format itinerante per i club italiani che ci ha visto come ospiti in qualche occasione e Rødja.
Dal vostro primo album sono passati quasi dieci anni, in cosa vi sentite cambiati?
Siamo cresciuti come persone e come artisti, abbiamo un bagaglio d’esperienza maggiore ma rimane sempre viva la voglia di stupire e di stupirci che ci ha fatto cominciare da ragazzini.
Quale canzone dei dARI dedichereste a voi stessi e perché?
In questa fase della band direi “Disordini il cuore “ perché è un pezzo energico con la cassa dritta, l’elettronica nelle strofe, un ritornello con chitarre pop punk e un testo eccentrico dove ogni frase è uno slogan con differenti tipi d’interpretazione. Rappresenta al meglio quello che i DARI sono nel 2017.
Da cosa traete ispirazione per i vostri testi? Che messaggio volete trasmettere?
Ogni canzone racconta qualcosa di differente quindi si parte dallo slogan generazionale passando per la canzone d’amore a raccontare il disagio che in alcuni momenti della vita si prova.
Ci sono canzoni più leggere dal testo “fresh” e altre più intime con un testo più profondo e sentito.
Voglio raccontarmi e raccontare, un testo di una canzone può partire da una parola o da una frase che suona bene, da un’esperienza personale o da qualcosa che mi viene raccontato e che trovo interessante, esperienze che hanno la possibilità di diventare canzoni, essendo una valvola di sfogo per me, magari andranno a toccare le corde di chi le ascolta. Con le canzoni do il mio punto di vista.
Ultima domanda, se doveste descrivere la vostra band con una bevanda, quale scegliereste?
Così a brucio mi viene in mente il panaché… birra + sprite, un mix fresco e che non passa mai.
Noemi Schiari
http://www.dariforce.com/