Francesco Rainero: “La musica è sempre stata un punto di riferimento”

Francesco Rainero, cantautore fiorentino, ha scoperto il mondo della musica da bambino e non ne è mai più uscito. Ecco cosa ci ha raccontato a pochi giorni dall’uscita di “Mancino”, il suo primo album!

 

Iniziamo con la domanda di rito: come e quando ti sei avvicinato alla musica?
La musica è sempre stata un punto di riferimento importante, ho iniziato a cantare in un coro di voci bianche a sette anni, e da lì non ho più smesso! Ho consumato decine di dischi, di testi, di canzoni, sempre curioso di imparare qualcosa in più. Poi a un certo punto ho iniziato a suonare la chitarra acustica, e da lì è stato amore: ho cominciato a scrivere e non ho intenzione di fermarmi!

E’ appena uscito il tuo primo album, Mancino, ci racconti com’è nato? C’è una canzone a cui sei più legato rispetto alle altre?
Mancino è nato dall’esigenza di raccontare qualcosa di me e della mia esperienze attraverso le canzoni. Quella che dà il titolo al disco l’ho scritta durante uno stage con Bungaro, un cantautore che adoro e con cui varie volte ho avuto la possibilità di lavorare. Da quel momento, da quell’input sono nati gli altri pezzi – tra cui È volato in luglio, che nel disco canto con onore e piacere insieme a Grazia Di Michele – , che da un punto di vista o da un altro rappresentano la mia vita, i miei giorni e i miei sogni. Spero insieme a quelli di chi mi ascolta.

E, sempre a proposito di Mancino, come mai proprio questo nome?
Il titolo è emblematico: Mancino non vuol dire soltanto usare la mano sinistra per scrivere, ma vuol dire anche un modo di essere non conforme necessariamente a quello che sentiamo e vediamo quando ci guardiamo intorno. E questo non per snobismo o per una ricercata e retorica non-omologazione, ma per una necessità profonda e sentita. Infatti abbiamo scelto di rendere Mancino… mancino fino in fondo, non affidandolo a nessuna etichetta e promuovendolo con le nostre forze, seme  dopo seme.

Lo scorso anno hai aperto il concerto di Ligabue a Monza suonando davanti a cento mila persone: cosa ti ha lasciato questa esperienza?
L’esperienza sul palco di Ligabue è stata una meravigliosa botta allo stomaco e al contempo una palestra strepitosa: la prima perché condividere la propria musica con tutte quelle persone, sapere che la tua voce si diffonde per centinaia di metri e magari pensare che entrata nel cuore di qualcuno è la soddisfazione più grande per chi prova a fare questo mestiere; la seconda perché trascorrere un giorno a contatto con veri professionisti in una macchina lavorativa perfetta non può che insegnare moltissimo, proprio dal punto di vista pratico!

La settimana scorsa invece hai presentato Mancino al Teatro Rinfredi di Firenze: cos’è cambiato in questo anno e cosa dobbiamo aspettarci da te in futuro?
La presentazione del disco è stata un momento molto emozionante, vedere che queste creature musicali cominciano a diffondersi è qualcosa di incredibile. Per il futuro nemmeno io so cosa aspettarmi, spero però di rimanere quello che sono, nella musica e nella vita, crescendo ed evolvendomi passo dopo passo.

 

Facebook: https://www.facebook.com/francescoraineroproject/
Sito ufficiale: http://www.francescorainero.it/

Sara Picello

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