Andrea Maestrelli è un giovane cantautore toscano che ha saputo reinventarsi, ma senza perdersi mai: da Sanremo alla vittoria del premio Lunezia, da E’ arrivato Remo – il suo primo album – ai concerti solidali per Amatrice. Ecco cosa ci ha detto!
Iniziamo: come ti sei avvicinato alla musica e quando hai capito che volevi costruirci sopra il tuo futuro?
Ho iniziato a scrivere e a comporre le mie prime canzoni a 14 anni come per gioco, poi piano piano ne sentivo sempre più la necessità, fino a quando non ho incontrato la mia attuale etichetta discografica ad un concorso canoro e con la quale abbiamo iniziato questo percorso.
Hai portato avanti nell’ultimo periodo un progetto meraviglioso per raccogliere fondi per Amatrice: ci racconti com’è nato e come si è svolto?
Dopo la partita in beneficenza della Nazionale Cantanti a Rieti, a favore delle popolazioni colpite dal sisma del centro Italia, ho conosciuto l’associazione Amatrice 2.0. Questi ragazzi mi hanno fatto capire quanto sia fondamentale ogni tipo di aiuto. Nel mio piccolo, ho organizzato il primo concerto a favore dell’associazione lo scorso 9 Dicembre insieme al comune di Vinci, al teatro della Misericordia (Vinci),. Successivamente con l’Unione dei Comuni dell’Empolese Val d’Elsa abbiamo pensato di portare nei teatri del comprensorio questo spettacolo per Amatrice. Ci siamo riusciti, è stata un avventura bellissima. Abbiamo raccolto quasi 6000 euro, riuscendo a tener vivo il ricordo di un evento tragico e distruttivo. Sono molto contento di sia andato il tour, abbiamo dato il nostro contributo, a tutte le persone che in questo momento hanno bisogno e non c’è cosa migliore di sentirsi dire: grazie. La solidarietà è fondamentale e con la musica possiamo conciliare l’arte con il solidale costruendo eventi importanti. Ringrazio ancora infinitamente tutte le persone che sono venute a tutte le date del tour per Amatrice.
Sempre parlando di beneficenza, fai anche parte della nazionale cantanti: pensi che il mondo della musica dovrebbe fare di più per il sociale?
Come ho detto già nella risposta precedente, la musica è un mezzo potentissimo che arriva direttamente nelle case e nella vita delle persone. Possiamo fare sempre di più, ma sono contento che nel mondo musicale ci siano tanti eventi solidali intenti a fare beneficenza, aiutando il prossimo. La Nazionale Cantanti è una di quelle associazioni presenti e dedite alla solidarietà, lavorando anche nella raccolta fondi per per la ricerca contro il cancro, per esempio. Si muove in tanti spazi la dove c’è bisogno, appoggiando le tantissime fondazioni e associazione che necessitano continuamente di sostegni. Per me farne parte è un onore infinito che mi riempie di gioia.
Il tuo primo album, E’ arrivato Remo, è fortemente autobiografico: che importanza ha esporsi in prima persona nei propri brani?
Non è un bisogno, è una necessità. E’ Arrivato Remo è il mio primo sfogo, sono i pensieri di una prima parte di vita che hanno trovato collocamento in un disco che è stato importantissimo. Sono riuscito a scrivere una parte della mia vita e me la sono cantata, come si dice in questi casi. Avevo il bisogno di scrivere tutto quello che mi succedeva, raccontare le storie della vita quotidiana, dal lavoro, l’amore, il viaggio e la famiglia. E’ un riassunto dei miei anni del liceo e dei primi anni di Università. C’è un po’ di me in tutte le canzoni che scrivo, è inevitabile. Questa cosa mi fa stare bene e mi fa crescere. Penso sia importantissimo per un cantautore poter sfogare le proprie paure, le proprie avventure e le immagini della vita nella canzoni.
Sia nel video di Holden sia come copertina per E’ arrivato Remo sono presenti più versioni di te: anche nell’album coesistono “più personalità” diverse?
Sì, penso che tutti noi viviamo consapevoli di avere quantomeno due voci nella testa. Io a volte ne ho anche dieci. In un momento come quello dell’adolescenza si vivono davvero tantissime emozioni che ti fanno crescere, sì, ma ti fanno anche avere più personalità. Nei limiti, ovvio, però le mille parti di me in questo disco si sono evidenziate nelle canzoni, nelle emozioni e nelle cose da dire. Alla fine sono sempre la stessa persona che quotidianamente fa i conti con se stessa e con le sue ragioni.
Che rapporto hai con il pubblico e qual è il brano che ami di più cantare live?
Il pubblico è la cosa più bella di questo mestiere. Devo a tutte le persone che piano piano seguono tutto il mio lavoro, perché loro mi dicono di andare avanti e di crederci fino in fondo. Penso che il pubblico sia un po’ il nettare. Mi piace cantare e suonare davanti alla gente, anche quando le mie canzoni non arrivano, in quei casi mi impegno il triplo per cercare di convincerli che magari si stanno sbagliando. La musica è vita per me e il pubblico fa parte di tutto questo. Ho iniziato in casa a suonare davanti ai miei, piano piano davanti gli amici e poi sono arrivate tutte le persone che faticosamente sono riuscito a incontrare andando a suonare. Anche quando si suona davanti ad una persona sola si sente sempre quell’emozione di dovergli raccontare tutto, riuscendo a farla innamorare del tuo mondo. Giro molto, conosco continuamente persone direttamente ai miei concerti. E’ bellissimo tutto questo. Un po’ alla vecchia maniera, mi viene da dire, piano piano, concerto dopo concerto, ed è veramente impagabile come cosa.
Che progetti hai per il futuro?
Adesso sono impegnato tra le date estive e il lavoro del mio secondo disco. Mi ritengo fortunato perché suono molto e perché fortunatamente ho un’etichetta discografica che segue il mio percorso. E’ molto importante essere appoggiati da un team di lavoro. Con il mio Produttore Davide Maggioni e la mia Etichetta Rusty Records faremo uscire il mio nuovo disco e di questo sono felicissimo. Il secondo disco è il passo più difficile, perché devi riconfermare il duro lavoro del primo e rimanere credibile a chi poi ascolterà le nuove canzoni.
Facebook: https://www.facebook.com/AndreaMaestrelliOfficial/
Sito Web: http://www.andreamaestrelli.net/
Sara Picello
