Tra le spiagge romagnole c’è un gruppo di ragazzi che sta riportando il rock in Romagna, stiamo parlando dei ragazzi di LP Rock Events organizzatori del Bay Fest e del Rimini Rock Park!
Abbiamo deciso di scambiare quattro chiacchiere con i ragazzi di LP Rock Events, enjoy it!
Ciao Stefano, grazie per averci concesso un po’ del tuo tempo. Iniziamo subito con la prima domanda: quando e come è nata LP rock events?
Ciao Brainstorming Magazine e grazie a voi, questa è la prima intervista del 2018, iniziavano a mancarmi!
LP Rock Events (spoiler: LP = Live Philosphy) nasce nel maggio del 2015.
Cerco di essere breve, eravamo, e siamo ancora, 7 individui, più o meno tutti avevamo organizzato piccoli eventi in passato, per conto di locali o delle proprie band. L’intento era di dar vita ad un festival punk di Ferragosto che andasse al di fuori dei soliti “standard all’italiana” soprattutto in termini di (dis)organizzazione, chiunque sia stato ad un festival all’estero capisce di cosa stia parlando. Quindi LP e Bay Fest sono nati contemporaneamente, sono gemelli!
Ovviamente sembrava molto più facile visto da fuori, quello che è nato come passatempo è
diventato la fetta più ampia della nostra routine e, ogni giorno che passa, ci rendiamo conto di quanto eravamo sprovveduti ed avventati fino a 24 ore prima. Stiamo ancora imparando tantissimo, credo che sia questo il modo di iniziare un’avventura, buttarsi è rischioso ma anche un passaggio fondamentale.
Ormai siete diventati l’anima rock della Romagna. Ci vuoi raccontare come è nata l’idea del Rimini Rock Park e del Bay Fest?
Per il Bay Fest 2015 è andata più o meno così:
Farlo al Beky Bay di Bellaria va bene tutti? SI!
Lo chiamiamo che ne so Bay Fest o qualcosa di simile? BAY FEST!
Sono disponibili i Millencolin in quel periodo, vanno bene per tutti? MILLENCOLIN!
Rimini Park Rock è nato l’anno successivo, con The Offspring, Pennywise e Good Riddance,
l’offerta di collaborazione ci è stata fatta da Hub Music Factory, agenzia di booking italiana tra le leader del settore da molti anni, con loro avevamo già organizzato il Bay Fest quindi ci sentivamo “tranquilli”. Il sold out è arrivato in pochi mesi, non ce l’aspettavamo assolutamente! Avevamo tra le mani qualcosa di molto più grande noi, questo ci ha aiutati tantissimo a responsabilizzarci.
Poi ci siamo rimboccati le maniche, probabilmente se avessimo saputo quanto lavoro c’era dietro avremmo lasciato perdere. La vera forza è stato il nostro legame, passare le notti attorno ad un tavolo a realizzare le nostre idee tra amici, pizze e birra è quello che sognavamo da una vita, personalmente ho impiegato 2 anni per dire “vado a lavoro”.
I nostri lettori sono degli appassionati di organizzazione di eventi, quindi: come si organizza passo per passo un evento come i Sum 41 a Rimini? Da quando progettate il festival?
Che bello avere l’attenzione dei lettori! Non sento di vestire i panni del maestro, quella figura che ti fa stare cagato ad ascoltare e assorbire concetti importanti lunge da me, ritengo che non ci sia un iter preciso, un unico metodo vincente, ma posso provare a dirti cosa è importante per me: first of all passion!
Sembra scontato ma considero impensabile il concetto di noia, l’interesse verso l’artista e la buona riuscita dell’evento non sono optional. Ah, la pazienza! A volte si è bombardati da mille e-mail, richieste e situazioni da gestire e si è costretti a fare un bel respiro e metterle tutte in fila(questa parte poi la farò leggere a mia mamma). Non aggiungo altro perché in ordine d’importanza toccherebbe all’argomento “burocrazia” che ci fa scender la magia!
Ci tengo a precisare che Rimini Park Rock, a differenza di Bay Fest, non è un festival bensì unalocation/venue/arena e, a dispetto del suo nome, dentro sono ammessi spettacoli delle più disparatecontaminazioni. I miei colleghi ci stanno lavorando già da inizio inverno, io ci ho messo mano solo quando è stato il momento di preparare l’annuncio e l’evento Facebook dei Sum 41.
Quali sono state le difficoltà più grandi?
Raga è difficile quanto divertente, anzi più divertente, no facciamo più difficile, è un casino!
Ok tra tutte scelgo questa: fissare un giorno. Ci sono un sacco di variabili tra cui gli impegni della band, l’opportunità di fare una data unica in Italia, il budget, la disponibilità del tour manager, le regole delle agenzie che fanno da tramite, i voli aerei, le richieste della band… Non dovevate farmici pensare!
Sorgono tante altre piccole grandi difficoltà ogni giorno tra promoter, sponsor, loghi, grafiche,
patrocinio del comune, permessi, sicurezza, transenne, vendor interni, paninari, bar, vado a getto potrei continuare e superare il Decameron, anche se pensi di averle ormai affrontate tutte, ne esistono costantemente innumerevoli nuove ma risolverle da soddisfazione!
E visto che ci siamo, come scegliete i gruppi per i festival?
Ora finalmente siamo al punto in cui tante band ci scrivono direttamente, o meglio, il loro management ci invia un’email e noi siamo tipo “wow che figata!” Però di norma ci ragioniamo
insieme ad altre agenzie e qui riporto nuovamente “Hub” che ha sposato i nostri pazzi progetti dall’anno uno, poi si valuta un offerta e via via partono le trattative.
Quest’anno il Rimini Rock Park è diviso in tre giorni, si aggiungeranno altri nomi importanti a queste tre serate?
Si ce n’è un altro! È una specie di segreto, roba che scotta! Se pubblicate l’articolo in fretta
potremmo non averli ancora annunciati, manca poco!
Secondo te, quali caratteristiche deve avere un buon organizzatore di concerti? Come si crea un team che funziona?
Prima, per deviare la domanda dell’organizzazione passo-passo, ho parlato di passione e pazienza, quindi ora aggiungo umiltà ed educazione, la cafonaggine ha vita breve quando si ha continuamente a che fare con il pubblico, la sensazione è un po’ come quella del barista scorbutico, ti viene subito da pensare che abbia sbagliato mestiere.
Il nostro team si è auto-creato per puro caso, ognuno di noi era specializzato in un settore specifico e solo in quello, praticamente non ci siamo dovuti dividere i compiti, era già successo tutto spontaneamente. Per alcuni si chiama destino, per i millenials karma, per me è culo.
Quali sono i vostri progetti per il futuro e le vostre aspettative?
Crescere è l’obbiettivo più costante, ogni singolo format deve evolversi in qualche modo ogni anno, non c’è mai un punto d’arrivo, occorre aggiornarsi ed innovarsi. In futuro credo e spero che nasca un format nuovo. In tre anni abbiamo creato Bay Fest, Rimini Park Rock e Sullasabbia e sono tutti estivi, è arrivato il momento di pensare anche all’inverno!
Ultima domanda, che non è proprio una domanda. Cinque motivi per convincere i nostri lettori a venire al Rimini Rock Park.
1. La gente. Sei in una venue con musica, amici e gente con interessi simili ai tuoi, queste spesso
finiscono per essere le serate che ricorderai per sempre.
2. La musica. C’è un momento in cui realizzi che tutti state cantando lo stesso ritornello, secondo
me non ci si pensa mai abbastanza, centinaia di persone che fanno simultaneamente lo stesso
gesto. Brividi.
3. La location. Le date di Rimini Park Rock cadono sempre vicino o durante al weekend quindi c’è
la possibilità di unire il concerto ad un paio di giorni in spiaggia a Rimini. You are welcome!
4. La piadina. Nelle prime ero stato serio ma qui di più!
5. L’atmosfera. Non mi piace passare per romantico ma è più forte di me, l’aria di concerto è intrisa d’amore, provate a sostenere il contrario!
6. Avevo avvisato che tendiamo a crescere e creare! Scherzi a parte ci tengo a ringraziare la
redazione per l’intervista e i lettori che sono arrivati fino a qui. Rispetto ragazzi.
Ci vediamo da qualche parte sotto ad un palco!
www.facebook.com/LPRockEvents/
Camilla