October is Coming, il nuovo album degli Entropia
L’album October is Coming è complesso, lento, denso e bizzarro. La musica forgiata dalle mani esperte degli Entropia, duo elettronico romano, guida l’ascoltatore verso la riflessione e l’immaginazione, come in un museo.
Il concept album dedicato alla Rivoluzione Russa del 1917 si apre con “The Great War“, in un atmosfera cupa, fatta di tuoni, di lampi e di crepe nel cielo. Poi segue la desolazione della steppa con la neve e un vento gelido, fino a udire voci storpiate, confuse, quasi robotiche, di fantasmi. E poi ancora spari, esplosioni, colpi lontani, sirene che conducono a un caos elettronico, con richiami alla John Zorn e con influenze alla Aphex Twin.
La traccia successiva, “Revolution in February”, si riallaccia all’inizio dell’album in modo un po’ banale, ma poi lascia spazio a noti tenue e dolci che esprimono una immagine di pace e di bianco, prima di ripiombare nel vortice di voci strazianti ed inni messi in loop.
Il terzo episodio, “The April Theses”, comincia con un treno a vapore e canti di uccelli in lontananza. Più avanti parte un pattern elettronico deciso, inarrestabile, inaspettato, quasi fuori luogo rispetto a tutta la prima metà, impostata più su uno stile da colonna sonora o, quantomeno, elettronica sperimentale.
Così gli Entropia chiudono la fatica con “The Winter Palace in October”, dove la cassa techno continua e richiama l’avanzare di un movimento. D’un colpo, la suspence svanisce e un carillon suona fragile e innocente.
Tutto sommato, October is Coming risulta coinvolgente e capace di ricreare un mondo a sé a conferma di un giudizio negativo, in merito al periodo storico russo fonte di ispirazione.
Difficile, invece, collocare l’album degli Entropia nel panorama musicale odierno, per via delle tracce lunghe ed elaborate e del suono spesso tendente al noise.
Marco Zoli
Entropia
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