Se un concerto è sempre un’emozione, un concerto nella splendida cornice del Teatro Cagnoni di Vigevano è qualcosa che non si può descrivere.
È proprio in questa suggestiva cornice che è approdato il primo di aprile il nuovo tour di Angelo Branduardi, Camminando camminando, regalando al pubblico uno spettacolo davvero emozionante.
“La musica deve produrre un’estasi”, ha spiegato il cantante, prima di consigliare a tutti i partecipanti di togliersi le scarpe, mettersi comodi e chiudere gli occhi. Bisognava lasciarsi trasportare dalla musica, dalla melodia, parola che il famoso cantautore ha pronunciato spesso nel corso della serata, per arrivare a entrare in un altro mondo, un’altra realtà, almeno per qualche ora.
Branduardi ha iniziato proponendo qualche ballata popolare che risaliva al cinquecento, alternando pezzi accompagnati con la chitarra a pezzi con il violino, con il quale ha proposto anche un momento di totale improvvisazione.Accanto a lui suonava il musicista Fabio Valdermarin, polistrumentista, che si occupava prevalentemente della melodia al pianoforte.
Dai canti popolari a vere e proprie storie in musica, come fosse un moderno “trovatore”, Branduardi ha intrattenuto gli spettatori con la propria voce. Un lungo applauso concludeva ogni canzone, da Rosa di Galilea a Lord Franklin, senza dimenticare 1 aprile 1965, brano tratto dall’ultima drammatica lettera scritta da Ernesto Che Guevara alla sua famiglia, prima di morire.
Immancabile Geordie, per finire, concessa da Angelo e Fabio come bis e apprezzata da tutto il pubblico, prima che il sipario si chiudesse definitivamente su di loro.