Donne e musica, chi si nasconde dietro un concerto
Torna la nostra rubrica dedicata alle donne che lavorano nella musica. Questa volta parleremo della figura della tour manager. In molti associano la figura “tour manager” a un uomo, ma a differenza dell’immaginario collettivo ci sono tante donne che svolgono questo lavoro egregiamente.
Ci illustrerà questo lavoro la giovane tour manager Alice Erspamer. Ha 34 anni e lavora nella musica da una decina. Dal 2014 lavora con The Goodness Factory e nel tempo ha rivestito diverse posizioni, da assistente di produzione a social media manager, da assistente al management artisti a direttore di produzione di un bellissimo live club – hub culturale (Off Topic, Torino) e di _resetfestival (festival per musicisti emergenti giunto quest’anno alla sua undicesima edizione), fino ad arrivare alla tour manager. Ha collaborato con artisti molto importanti nella scena musicale italiana: Andrea Laszlo De Simone, Niccolò Fabi, Elodie, Daniele Celona e altri.
Cosa vuol dire fare la tour manager? Quali sono i tuoi compiti?
Ovviamente dipende da quanto è grande un tour e una band. In generale il tour manager è la figura che, in tour, ma anche e soprattutto prima, fa da collegamento fra l’ artista e tutte le figure che lavorano per lui/lei relativamente all’attività live e cura la logistica degli artisti in tour data per data (nei tour più grandi affiancando un direttore di produzione). Il tour manager deve essere il filtro di tutti i problemi e contrattempi che si possono creare nell’organizzazione di una data. Dal far sì che tutte le richieste tecniche in loco vengano soddisfatte, all’eventuale noleggio di auto/furgoni per gli spostamenti, dallo stilare un businnes plan per verificare la sostenibilità di un tour in base a spese e ricavi.
Le responsabilità di un tour manager sono tante. Vi riassumo cosa avviene una volta che viene fissata una data.
Prima del live
- Mi metto in contatto con il referente della produzione locale
- Invio scheda tecniche, rooming list e un questionario da compilare con le informazioni necessarie (indirizzi, orario soundcheck, orario esibizione, hotel, ecc..)
- Raccolgo tutte le informazioni e creo un tour book per me e la crew
Il giorno del live
- Recupero il mezzo con cui viaggeremo (auto, furgone)
- Carichiamo gli strumenti e partiamo
Io spesso guido; pago le spese durante il viaggio e tengo nota di tutto in una nota spese; scandisco i tempi del viaggio e delle pause, trovo i posti dove fermarci per pranzo in base al tempo e al budget a nostra disposizione.
Arrivati alla venue incontro finalmente dal vivo le persone con cui fino ad allora mi sono solo scambiata e-mail o altre con cui ho già avuto modo di collaborare e spesso è come reincontrare dei vecchi amici.
- Check dei camerini
- Chiedo dov’è il bagno (“dov’è il bagno??” è fra le domande più gettonate da tecnici e band ad un tour manager dopo ore di furgone!)
- Salgo sul palco e mi presento ai tecnici del locale
- Informo la band del momento del soundcheck e li tengo aggiornati sul tempo a disposizione
- Finito il check salvo imprevisti, o interviste, c’è un momento di pausa da passare o in hotel o alla venue
- A cena mi assicuro che siano state seguite le indicazioni in base a intolleranze e allergie
- Prima che la band salga sul palco provvedo a mettere scaletta, asciugamani e acqua
- Durante il live sto attenta che tutti stiano bene e non abbiano problemi tecnici, nel caso li comunico a chi di dovere.
- Finita l’esibizione smontiamo tutto
- Compiliamo il borderò
- Prima di andar via ringrazio tutte le persone che hanno collaborato per la riuscita del concerto
Se qualcuno volesse seguire la tua stessa carriera, che consiglio gli daresti?
Ovviamente penso che ci debba essere anzitutto una buona predisposizione personale. Io anche a casa sono quella che organizza, deve avere tutto incasellato al posto giusto, arriva 15 minuti in anticipo piuttosto che in ritardo. Questo mi rende il lavoro molto più semplice e per questo credo che sia il lavoro giusto per me!
Il consiglio che voglio dare ne racchiude più di uno: innanzitutto è importante osservare, osservare e osservare chi fa questo lavoro da prima di te. Sia che tu reputi lo faccia bene – e allora osservi e cerchi di capire i “trucchi del mestiere” – sia che tu reputi lo faccia meno bene – per cercare di evitare di incorrere negli stessi errori.
Per farlo a mio avviso è giusto in una prima fase essere disposti anche a svolgere ruoli “minori” che ti danno la possibilità di aver a che fare in tour con professionisti da più tempo “on the road” dai quali poter imparare. Vivere l’esperienza di un tour con meno responsabilità sulle spalle è una grandissima opportunità, dalla quale se uno vuole può imparare moltissimo anche se il lavoro in sè in quella fase è meno gratificante e/o meno retribuito.
https://www.facebook.com/alice.erspamer
https://www.instagram.com/alikly/
Mail: alice@thegoodnessfactory.it