Che cosa si intende per ciclo tradizionale di un album?
Per ciclo tradizionale di un album si intende il metodo con cui, soprattutto in passato, gli artisti strutturavano la loro strategia. Ovvero il classico: facciamo un album, andiamo in tour, passano due anni e facciamo un altro e torniamo in tour ecc…
Un vero e proprio ciclo con cui gli artisti si dovevano confrontare. Per molto tempo i musicisti hanno seguito questo schema, ma con il tempo il ciclo è andato crollando sempre di più. La domanda che viene spontanea è: il ciclo tradizionale di un album ostacola o aiuta l’artista?
In generale i musicisti sono stanchi di stare dentro queste regole. Ariana Grande ha twittato proprio riguardo questo argomento.
“i jus wanna make music and drop it whenever and perform it. i don’t want to conform to the like … ‘routine’ or like ‘formula’ anymore. i love music i ain’t waiting another 2 years to drop it. i want to share it w u when it’s freshhh“.
Ariana Grande ha pubblicato due album nel giro di sei mesi e attraverso il suo tweet ha espresso tutto. Non vuole seguire nessuna “formula” prestabilita. Vuole produrre musica quando ne sente il bisogno e condividerla con i suoi fan “fresca”, o meglio appena prodotta. Analizzando un po’ il metodo di altri musicista sembra una linea molto condivisa. C’è chi impiega poco tempo, come i Sum 41 con il loro ultimo Order in Decline, o chi più anni come Green Day o Simple Plan. Ma la sostanza non cambia. I musicisti vogliono sentirsi liberi di creare quando vogliono.
Una scelta legittima che permette all’artista di creare qualcosa di più rappresentativo di sé. Qualcosa non imposto da nessuno e, forse, più vero.
Questo sicuramente viene percepito dai fan, ma non seguire il ciclo ha anche i suoi contro.
Il ciclo tradizionale di un album creava una sorta di abitudine e non lasciava l’artista nel dimenticatoio. Far passare diversi anni tra un tour e un album può essere rischioso. Siamo bombardati da musica e intrattenimento ogni secondo ed è facile essere dimenticati. Un artista che fa perdere le proprie tracce corre un grosso rischio. Allo stesso tempo essere sempre presenti potrebbe annoiare. Il ciclo in questo senso creava più stabilità, mentre ora sta al talento dell’artista trovare un giusto equilibrio tra assenza e presenza.
Non c’è una risposta netta e oggettiva alla domanda con cui abbiamo aperto l’articolo. Il nostro parere è che l’artista deve essere libero di creare musica quando ne sente il bisogno. La musica vera e scritta con il cuore raggiungerà sempre il pubblico. E il tuo parere qual è? Lascia un commento qui sotto.
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