Festival di Sanremo 2020
Il Festival di Sanremo è tornato puntuale come ogni anno, da ormai 70 anni.
Noi lo commentiamo serata per serata con le pagelle e il riassunto con voto finale.
Giovedì 6 febbraio 2020 – 3° serata
Il Festival di Sanremo 2020 è giunto alla terza serata e non sono mancati mille colpi di scena. Gli artisti sono stati tutti interessanti, ma ecco le nostre pagelle.
Le pagelle delle cover & duetti del Festival di Sanremo
Achille Lauro – “Gli uomini non cambiano” (Mia Martini, 1992) con Annalisa: Voto 8
Si presenta vestito da David Bowie nel suo periodo Ziggy Stardust, alla faccia dei boomer che tanto l’hanno criticato in questi giorni. Lascia la scena ad Annalisa fregandosene della gara e non cambia la declinazione del “sono stata anch’io bambina“,i messaggi arrivano chiari: un passo dietro le donne, siamo quello che ci sentiamo di essere e il patriarcato muto. Qualche imprecisione c’è purtroppo l’orchestra le coglie, il 17esimo posto nella classifica finale è davvero ingiusto. Gioiellino
Alberto Urso – “La voce del silenzio” (Tony Del Monaco e Dionne Warwick, 1968) con Ornella Vanoni: Voto 6
Come il cantante più insulso di questa edizione sia finito a duettare con una delle regine della musica ( e del trash) è un mistero. Lei è un po’ fuori tempo, vorrebbe prendersi anche le parti di lui e una volta quasi ci riesce, ma viene fermata in tempo. Non convince
Anastasio – “Spalle al muro” (Renato Zero, 1991) con PFM: Voto 6,5
Per il rapper napoletano è come tornare alle origini ( X factor), perché di originale in questa canzone resta solo il ritornello, il resto viene adattato a questo momento storico in un confronto tra millenial e boomer. La PFM crea una base adatta alle sue rime. Ben riuscito
Bugo e Morgan – “Canzone per te” (Sergio Endrigo, 1968): Voto 5,5
Nelle ore precedenti si è diffusa la notizia del boicottaggio da parte di Morgan, col senno di poi sa molto di trovata pubblicitaria per far parlare un po’. Sul palco poi ci sale anche nella veste di direttore d’orchestra rendendo l’esibizione tra le più dinamiche della serata. Bugo non pervenuto
Diodato – “24mila baci” (Adriano Celentano e Little Tony, 1961) con Nina Zilli: Voto 6
Esibizione leggera che sa un po’ di varietà, l’unica con una coreografia che vede coinvolto anche il cantante in gara.
Elettra Lamborghini – “Non succederà più” (Claudia Mori, 1982) con Myss Keta: Voto 4
Aspettavo questa esibizione come una bambina aspetta il Natale sia per l’ospite che per la canzone, mi sono arrabbiata perché in scaletta è stata messa come penultima.4 ore di attesa per cosa? Niente, perché la voce non c’è come per niente incisiva è la presenza dell’ospite. L’unica cosa per cui ricorderemo forse questa esibizione è il bacio (sempre con la mascherina di mezzo)finale. Delusione
Elodie – “Adesso tu” (Eros Ramazzotti, 1986) con Aeham Ahmad: Voto 7,5
Più bella dell’originale con finale arabeggiante. Il pianista si amalgama bene con l’orchestra creando un atmosfera raffinata. Wow
Enrico Nigiotti – “Ti regalerò una rosa” (Simone Cristicchi, 2007) con Simone Cristicchi: Voto 7
Un altro dei momenti più belli della serata. Più Cristicchi di Enrico coraggioso comunque nel decidere di portare una canzone che difficilmente si presta ad essere cantata da più voci. Come allora emoziona molto il finale con Simone Cristicchi che sale sulla sedia dando le spalle al pubblico. Brividini
Francesco Gabbani – “L’italiano” (Toto Cutugno, 1983): Voto 6,5
L’unico che si presenta senza ospiti, ma compensa regalando un altro momento da ricordare. Avrà fatto saltare un battito al cuore di quegli italiani che sui social mettono la bandierina vicino al nome, ammesso che fossero ancora svegli visto che ha cantato per ultimo. Inizia l’esibizione cantando dietro un telo bianco, si capisce che non è vestito in maniera convenzionale e in mano ha una bandiera: un astronauta con la bandiera italiana. La stessa che poi sventolano ragazzi di altre etnie. Genio
Giordana Angi – “La nevicata del ’56” (Mia Martini, 1990) con Solis String Quartet: Voto7
Non ha mai nascosto la passione per Mimi( che ricordava anche nel look) e con questa cover ha cercato di renderle omaggio nella maniera più rispettosa possibile. Ci riesce e anche se tecnicamente non è stata perfetta, l’emozione è arrivata.-
Irene Grandi – “La musica è finita” (Ornella Vanoni, 1967) con Bobo Rondelli: Voto 4
Di questa esibizione non resta niente. Hanno cantato tra gli ultimi e voglio sperare che la Vanoni fosse già a dormire. Perdonali Ornella, non sanno quello che fanno
Junior Cally – “Vado al massimo” (Vasco Rossi, 1982) con i Viito: Voto 7,5
Come per tutti i rapper di uguale c’è solo il ritornello. Come era lecito pensare anche qui non mancano le frecciatine agli haters con l'”Ok boomer” scritto sulla mano di Vito e l’appoggio alle sardine.
Le Vibrazioni – “Un’emozione da poco” (Anna Oxa, 1978) con i Canova: Voto 5,5
Tornano le Vibrazioni a cui siamo abituati, quelle rock che danno una nuova veste (bella) al brano. Si capisce che non è un ospitata studiata a tavolino perché l’intesa c’è, purtroppo manca quella vocale.
Levante – “Si può dare di più” (Gianni Morandi, Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi, 1987) con Francesca Michielin e
Maria Antonietta: Voto 5
Le voci di Francesca Michielin e Maria Antonietta stanno bene insieme. Peccato che in gara ci sia Levante. Chiamo lo switch
Marco Masini – “Vacanze romane” (Matia Bazar, Sanremo 1983) con Arisa: Voto 4,5
L’inizio è molto (troppo) cupo, poi va migliorando ma resta comunque un arrangiamento no sense. Peccato, perchè Arisa meritava un ritorno migliore sul palco dell’Ariston e la canzone poteva essere adatta a lei. Masaini (Georgina cit.): per me è no !!
Michele Zarrillo – “Deborah” (Fausto Leali, 1968) con Fausto Leali: Voto 4,5
Troppe urla. Iniziare la serata cosi è un po’ troppo.
Paolo Jannacci – “Se me lo dicevi prima” (Enzo Jannacci, 1989) con Francesco Mandelli: Voto 7
Un omaggio al papà che ha inventato la canzone teatro. Non poteva essere interpretata in maniera diversa e Francesco Mandelli si presta benissimo a fargli da spalla.
Piero Pelù – “Cuore matto” (Little Tony, 1967): Voto 6,5
In America quando il cantate è morto ma si vuole duettare con lui usano l’ologramma, qui il budget è ridotto quindi si ripesca dalle teche Rai una delle sue esibizioni sanremesi. La versione rock con le chitarre in bello spolvero potrebbe dare nuova vita al brano, come è successo 5 anni fa con la cover di “Se telefonando”. Inutile commentare la sua presenza sul palco. Saluta il pubblico mostrando la fascia nera sul braccio dicendo “mi vergogno di essere uomo ogni volta che c’è un femminicidio”
Pinguini Tattici Nucleari – Medley “Papaveri e papere“ (1952), “Nessuno mi può giudicare” (1966), “Gianna” (1978), “Sarà perché ti amo” (1981), “Una musica può fare” (1998), “Salirò” (2002), “Sono solo parole” (2011) e “Rolls Royce” (2019): Voto 7,5
Questo medley si intitola “70 volte” e me lo immagino colonna sonora di quelle serate in cui si alza un po’ il gomito o cantato in modo un po’ sguaiato ai concerti con un bicchiere di birra in mano. Il cantante interagisce con un violinista e regala un rametto di mimosa( i fiori sono tornati sulla scalinata)a Cristiano Ronaldo seduto in prima fila.Vincitori morali
Rancore – “Luce (Tramonti a nord-est)” (Elisa, 2001) con Dardust e La Rappresentante di Lista: Voto 6
Il mio livello di sopportazione nei confronti di Durdust si sta abbassando notevolmente. Ok bravo ma anche meno. La canzone nell’ insieme non è male anche se il testo mantiene solo il ritornello originale. Elisa è presente all’Ariston e questo ce la fa rimpiangere un po’ di più.
Raphael Gualazzi – “E se domani” (Fausto Cigliano e Gene Pitney, 1964) con Simona Molinari: Voto 6
Ovviamente Mina è inarrivabile,ma loro due riescono a fare il compito con classe.
Riki – “L’edera” (Nilla Pizzi, 1958) con Ana Mena: Voto 6
Riki sembra arrivato a Sanremo con il Titanic, quando sale sul palco Ana Mena invece è un attimo pensare alle audizioni di un qualche film o serie tv su Disney Channel. Svecchiano il pezzo che radiofonicamente e in streaming potrebbe anche funzionare.
Rita Pavone – “1950” (Amedeo Minghi, 1983) con Amedeo Minghi: Voto 5
Avessero votato le persone in sala sicuramente sarebbe stata sul podio. Ad apprezzarla penso saranno stati solo quelli del “buongiornissimo” e i loro genitori.
Tosca – “Piazza grande” (Lucio Dalla, 1972) con Silvia Perez Cruz: Voto 6,5
Suo è il primo posto in classifica e anche se non è stata tra le mie preferite, lo condivido. Vista l’ospite spagnola alcuni pezzi sono cantati anche dalla stessa Tosca nella sua lingua (e viceversa) cosi come l’arrangiamento sembra renderle omaggio. Lucio avrebbe apprezzato cosi come il pubblico che sul finale tiene il tempo con le mani.
Voto Finale Serata: 7+
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