Gli anconetani Secret Sight sono tornati con un album che rappresenta una vera e propria rinascita. “Borders”, il loro ultimo lavoro discografico, è uscito venerdì 22 maggio.
Secret Sight – Borders
I Secret Sight nel 2018 si erano concessi una pausa dopo un tour europeo che ha donato loro un bagaglio di esperienze ineguagliabile, i Secret Sight si ripropongono al pubblico con un lavoro più maturo che unisce il ritmo pulsante ad una melodia raffinata e ricercata.
Mentre stiamo scrivendo questa recensione nelle nostre orecchie risuonano le melodie di “Borders”. E’ un album… strano. A primo impatto non ci è piaciuto, ma più lo ascoltiamo e più ci innamoriamo.
In alcuni brani si sente prevale un suono elettronico, psichedelico, mentre su altri passa in secondo piano lasciando spazio ad un rock più classico. Nei brani più rock ricordano molto il sound degli U2, ad esempio nella canzone “Men Oh Men”.
Dieci brani tutti in inglese dai ritmi accattivanti e carichi di energia. Uno dei brani che preferiamo è “By the end”, un giusto mix di rock e pop. Sembra la canzone perfetta per farsi amare da amanti dal pubblico. “There Must Be a Way”, singolo estratto dall’album, si sposta invece sui ritmi molto più psichedeliche e sembra uscita direttamente dal rock degli anni ’80.
Un brano che invece proprio non ci piace è “Taxi Dreamer”, purtroppo in apertura di tutto il lavoro. Lo troviamo monotono e dal sound troppo elettronici. Soprattutto non dà la giusta carica per entrare nel album.
In generale Borders è un buon lavoro: musica e voce si amalgamano alla perfezione. A parte qualche canzone, come è giusto che sia, l’album ci piace. E’ un’ottima colonna sonora quando si lavora al computer.
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