Qualche giorno fa vi abbiamo presentato “Vuote Dentro”, il nuovo singolo dei SeM e le Visioni Distorte. La giovane band ci ha colpito così tanto che abbiamo deciso di scoprire qualcosa di più sulla loro storia e così li abbiamo intervistati.
Ciao ragazzi, iniziamo dalla nostra domanda di rito: come mai vi chiamate SeM e le Visioni Distorte?
Il nome del gruppo rappresenta due cose: sia le “Visioni Distorte” di SeM declinate nei testi che scrive per la band, frutto dei deliri personali di mr. Cilindro, che i favolosi musicisti che trasportano in potenza sonora e rock’n’roll quanto ideato assieme dalla squadra. Nome italiano perché siamo italiani, suona un po’ hipster forse ma è evocativo. E’ la dichiarazione di intenti del “vi spacchiamo il culo coi nostri riff”
Siete all’inizio, ma potete vantare già una piccola fan base di fedeli. Qual è stato l’evento che vi ha portato più fortuna nella vostra carriera o la canzone che vi ha fatto conoscere?
Ci piace pensare che non ci sia stato un evento in particolare che ci abbia portato “alla ribalta”, ma che siano state tutte quelle date che abbiamo fatto insieme ad altre band come noi a creare dei bellissimi legami. E che ci sia sempre un circolo di amici matti che hanno voglia di rockeggiare. Con spocchia e presunzione ci piace pensare che chiunque incappi nei nostri live non può non rimanere quantomeno attratto dal casino che facciamo.
Forse uno dei pezzi più significativi di Sem e le Visioni Distorte è Whiskey & Rock’n’Roll. Fa ballare la gente e prima del brano Sem si concede uno Jack e cola come rito scaramantico!
Il vostro ultimo singolo, “Vuoto dentro”, ci è piaciuta molto. Volete parlarci di come è nato questo brano?
Il Vuoto Dentro è nato da un testo molto personale partorito da Sem, e insieme l’abbiamo fatto crescere poi in sala prove. Il brano nasce da un intimo bisogno di comunicare un disagio relazionale.
SeM: I testi li scrivo a partire dal mio vissuto ma sono opportunamente vaghi perché penso che altri possano ritrovarsi nelle mie esperienze personali e chissà, magari trovare conforto nel nostro Rock’n’Roll. Questo brano nello specifico nasce da una separazione, se così possiamo dire. L’apice di una storia che trova la sua fine. Il bisogno di far sapere quanto l’altro sia importante anche se il modo in cui si vive l’affetto è differente, quasi agli antipodi, difficile da capire ed accettare.
Riguardo alla situazione che sta vivendo la musica in questo momento, come pensate che sarà il futuro? Vorreste suonare in un concerto drive-in?
SeM: Drive-in mai. Mi spiace ma manca il sangue e il sudore. Siamo di fronte ad un momento difficile, la domanda è quanto siamo disposti a costruire. Credo ci venga data la possibilità di organizzarci e di ragionare in prospettiva. Non parlo solo dei grossi eventi, anzi, penso alle piccole realtà in cui ci troviamo a suonare. Piccoli imprenditori con locali massacrati da tasse assurde. Credo che chi suona debba capire come fare per agevolare la vita di chi poi ci mette il locale per fare musica. Senza di loro non esistiamo. Dovremmo lavorare per creare condizioni d’impresa più favorevoli, non solo per noi ora, ma soprattutto per chi verrà dopo.
Jewel: Assolutamente, basta che si suoni e io sono felice.
Virginia: Suonerei anche in una latrina se necessario, non so cosa la musica ci voglia proporre nel futuro, ma sono pronta a tutto.
Gabo: Per il futuro della musica condivido tanti timori. Il mio primo pensiero riguardo il Drive-In è che potrebbe essere una figata, ma potrebbe essere un po’ triste. Non è il concerto a cui siamo abituati. Per quest’anno potrebbe essere un piccolo ripiego, si potrebbe provare.
Quale canzone dei SeM e le Visioni Distorte consiglieresti a chi ancora non vi conosce per farlo innamorare di voi?
SeM: Consiglierei ogni mia canzone a seconda di chi mi trovo davanti. Ma reputo che “Whiskey & Rock’n’roll” sia un buon pezzo per far casino assieme, ha un’atmosfera più festaiola. Anche se ora… Il Vuoto Dentro. Abbiamo tutti bisogno d’amore, no?
Jewel: Io ne scelgo due perché devo essere extra come al solito: “Il Vuoto Dentro” perchè abbiamo viaggiato allora nell’appena dichiarata zona rossa di Cremona per poterlo registrare; “Pettirosso” perché mi fa sognare.
Virginia: Consiglierei “Il Paese delle Meraviglie” giusto per iniziare in bellezza.
Gabo: La prossima, quella che deve ancora uscire e di cui presto la band vi parleremo.
Ultima domanda di rito: se dovessi descrivere la tua band con un drink, quale sarebbe?
Il nome tecnico sarebbe Lemmy, in onore del fu leader dei Motörhead. Più volgarmente Jack & Cola. Perché siamo grezzi ma dolciastri e ti lasciamo una botta in testa di una certa intensità.
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