Ti sei mai chiesto cosa vuol dire vivere in un tour bus per settimane e a volte mesi? Che tu sia un fan o un aspirante addetto ai lavori, l’idea potrebbe aver solleticato la tua fantasia. Non è tutto rosa e fiori come può sembrare. Vivere mesi e mesi rinchiuso in un spazio così stretto senza i classici comfort, potrebbe essere meno piacevole del previsto. Noi siamo sempre state affascinate dal tour bus e così ci siamo fatte raccontare da Silvia cosa vuol dire fare questa vita per mesi.
Vita da tour bus
Ti abbiamo presentato Silvia Porcari qualche giorno fa. Lavora nel settore musicale da quando è una teenager e tra i suoi mille ruoli per un po’ è stata anche un organizzatrice di Festival in UK e Europa. Proprio in quel periodo girava per l’Inghilterra in un tour bus con undici colleghi.
“La vita da tour bus è abbastanza pesante. Io l’ho fatta in un periodo della mia vita in cui sentivo di avere tante energie, ma era così stancante che ho perso la maggior parte dei ricordi di quel periodo. Mi sono rimaste più che altro le sensazioni”, ci spiega subito Silvia.
Entrando più nello specifico prova a sforzare la memoria e a ricordare le abitudini che aveva in quel periodo “Nel tour bus non era possibile fare la doccia, quindi al mattino mangiavamo quello che c’era, prendevamo lo spazzolino e andavamo nei bagni del festival, sperando che fossero arrivati prima di noi. Il mio compito era controllare che i bagni fossero lì al nostro arrivo, ma purtroppo spesso non accadeva e dovevi arrangiarti un po’ come capitava”. A questa affermazione ci è venuto spontaneo chiedere come facesse durante il periodo di ciclo mestruale. “Sai non mi ricordo bene, ma conoscendomi ero capace di correre al pub più vicino e costringerlo a farmi usare il bagno. Diciamo che sono una persona che sa adattarsi e trovare sempre una soluzione”.
Silvia ci racconta che ogni giornata di lavoro si concludeva con una bella birretta con i colleghi sul tour bus. “Una volta finito il lavoro ti rimaneva l’adrenalina addosso. La birra a fine giornata non poteva mancare, mi aiutava a conciliare il sonno”.
Ma qual è la cosa più bella della vita da tour e bus e la più brutta? Silvia non ci pensa molto e risponde subito di getto. “La più bella è senza dubbio la compagnia e la complicità che si crea con i tuoi colleghi. La più brutta la puzza. Una cosa che non dimenticherò mai è la puzza di piedi sporchi che si sentiva costantemente sul tour bus. Ci lavavamo, ma spesso qualcuno lasciava gli stivali dentro e l’aria diventava irrespirabile”.
La nostra intervistata si conclude con il racconto di una delle serate più divertente e strane che ha vissuto durante la sua vita da tour bus. “Era una delle ultime date, forse proprio la fine del tour. Mi ricordo che siamo andati in un pub in UK ci siamo chiusi dentro con i baristi e abbiamo iniziato a bere e ballare sui tavoli. La mattina dopo mi sono risvegliata in un camerino del festival, ma non ho la più pallida idea di come ci sono arrivata. Neanche i miei colleghi hanno una spiegazione”.
La vita da tour non è facile per niente. Silvia ci ha aperto gli occhi su molti dei lati negativi di questo lavoro, ma ammettiamolo, nonostante tutto noi saliremmo di corsa su un tour bus. Tu?
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