E’ uscito “Alchemy”, album di Antgul, produttore musicale di edm originario di Pomigliano d’arco (NA) e ora residente a Los Angeles dove svolge anche attività di direttore della fotografia cinematografica e montatore video.
Antgul – Alchemy
Nascita, esistenza, dipartita. Elementi, molecole, processi di trasformazione cicli continui e rigeneranti, evoluzione (Nulla si crea nulla si distrugge), le 7 note come i 7 chakra, “Noi proveniamo dalle stelle, Noi siamo alchimia”.
“Alchimia sonora”: questa la miglior locuzione per descrivere “Alchemy” di Antgul. Questo artista come un demiurgo dall’alto lancia strali che colpiscono l’ascoltatore e lo trasportano in altre dimensioni.
“Alchemy” è un’opera che trasmette eclettismo, è un marasma di suoni che si intrecciano e creano per noi fruitori una sorta di tunnel immaginifico dal quale una volta entrati è difficile uscire.
L’esperimento di Antgul è “decadente” ed innovatore allo stesso tempo: decadente perché tanto psichedelico e viaggiante, perché mira ad una sorta di nichilismo mentale per portare alla pienezza dell’assoluto; innovatore perché propone un minimal techno in una salsa nuova, un minimal techno non solo mentale e alla tedesca(vedi Apparat, Paul Kalkbrenner etc), un minimal techno che ha il sapore dell’ancestrale e dello sperimentale allo stesso tempo grazie all’apporto di un ambient interpretato in modo tutto personale ed alla presenza di glitch e di “svarioni” sonori tanto ponderati.
Track list:
1. heartbeat
2. fade away
3. radioisotope
4. Astra ( overture )
5. strings enigma + intro
6. crystals & voices
7. alchemy