I The Occasionals nascono nel 2011 a Siena e Il genere che caratterizza la loro musica è essenzialmente quello della “world music”, con notevoli influenze folk-rock e POP. L’anno prossimo la band aprirà anche i Firenze Rock Festival. Un successo dopo l’altro.
The Occasionals Intervista
Ciao ragazzi, è un piacere intervistarvi! Iniziamo dalle basi. Perché “The Occasionals”?
Il nome “The Occasionals” rievoca la nostra primissima esibizione: fu infatti un concerto del tutto occasionale, che non avrebbe dovuto avere alcun seguito..e invece quello fu solo l’inizio di otto anni di musica e concerti in giro per l’Italia. Quindi, da buoni scaramantici quali siamo, abbiamo deciso di sigillare in maniera indelebile quella serata che ha cambiato le nostre vite, portando il ricordo di quell’occasione sempre con noi.
Recentemente siete usciti vincitori da Sanremo Rock. Com’è stata quest’esperienza?
Quest’anno, complice anche l’impossibilità di esibirci dal vivo a causa delle norme anti COVID, abbiamo deciso di partecipare, quasi per metterci alla prova, alle selezioni regionali di Sanremo Rock.
Il momento più emozionante in assoluto è stato sicuramente quando la giuria ha espresso i suoi verdetti. Quei secondi sembravano non passare mai, ma quando poi il nome “The Occasionals” è rimbombato in sala, siamo esplosi di gioia, soddisfatti per un risultato che ha almeno in parte ripagato i tanti sacrifici fatti fino ad ora.
La settimana Sanremese ci ha però regalato momenti di condivisione artistica ed umana (non solo tra di noi ma anche con gli altri artisti presenti in città) che ci porteremo sempre dietro: è una fortuna che in Italia ci siano ancora manifestazioni come questa, che permettono a chi vuole fare della musica il proprio mestiere di confrontarsi con altre realtà, ed imparare sempre cose nuove.
Distinti Salumi è il brano con cui avete vinto. Ci ricorda un po’ lo stile di Giorgio Gaber. Qualche curiosità sulla nascita del singolo?
Questa osservazione ci riempie di orgoglio: la musica cantautorale italiana è sicuramente fonte di grande ispirazione per noi, ed i nostri testi lo dimostrano: le influenze provenienti dai vari De Andrè, Gaber, Guccini e via scorrendo, ci sono e si vedono.
Distinti salumi, in particolare, è nata di getto, durante una pausa pranzo frenetica e nervosa. “L’innesco” che ha portato alla nascita della canzone, se così si può dire, è stata una lettera ricevuta dal nostro commercialista, che ci annunciava brutte notizie “esattoriali”, lasciandoci con un beffardo “distinti saluti”, che poi noi abbiamo provveduto a storpiare in “distinti salumi”, per dare il senso della fregatura che spesso si cela dietro ad ogni cosa (soprattutto in Italia).
L’anno prossimo aprirete anche il Firenze Rock Festival. Che emozione si prova a raggiungere un traguardo del genere?
Stiamo facendo ancora fatica a crederci. Suonare su quel palco, davanti a migliaia di persone, sarà il coronamento di un sogno inseguito per anni. La parte più difficile però sarà convincere l’assistenza clienti del circuito di vendita dei biglietti (che tutti noi avevamo già acquistato come “pubblico pagante”) a consentirci la cessione degli stessi ad amici o parenti, dato che noi entreremo non più come spettatori ma come “artisti”..ci viene da ridere solo a pensarci!
Quale canzone de The Occasionals consiglieresti a chi ancora non vi conosce per farlo innamorare di voi?
Domanda difficilissima: noi consiglieremmo proprio la canzone che abbiamo portato a Sanremo Rock, “Distinti Salumi”, perché fa capire subito, a chi non ci conosce, qual è il nostro marchio di fabbrica: ritmo allegro e spensierato, ma contenuti forti.
Ad ogni modo, a breve sarà disponibile sulle principali piattaforme di streaming musicale, una raccolta contenente le canzoni più significative di questi otto anni di vita “Occasionale”: per chi non lo avesse già fatto, può vedere (ed ascoltare) qualche anteprima visitando il nostro omonimo canale youtube.
Ultima domanda di rito: se dovessi descrivere la tua band con un drink, quale sarebbe?
Qui ci inviti a nozze: uno dei nostri motti è “Voi a godervi la vita, noi a goderci la vite”.
Quindi non possiamo che citare (anche se non è propriamente un drink), la mitica “Damina” da 5 litri di rosso, compagna silenziosa ma fedele, che ci assiste su tutti i palchi che calchiamo…(anche se a Sanremo non ce lo hanno permesso).
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