Voce da usignolo ed energia da tigre, stiamo parlando dell’inimitabile Carola. Il 10 novembre è uscito il suo ultimo singolo, “Buco Nero”, e proprio per quest’occasione abbiamo deciso di dedicarle un’intervista. Andiamo a conoscere meglio la donna dietro a “Buco Nero”.
Carola – intervista
Ciao Carola! Abbiamo ascoltato il tuo nuovo brano, “Buco Nero”. Ci ha colpito subito sia per il sound che per il testo. Come è nato questo singolo?
Ciao! Buco Nero nasce dalla voglia di raccontare la parte fragile e insicura del mio carattere. Ho scritto questo brano così, di getto: volevo che uscisse fuori il mio lato più debole, quello legato al disagio di non sapermi accettare. Questa canzone è stata una sfida fin dall’inizio: avevo un’idea ben precisa in mente, ed ho cercato insieme a Simone Giuri, colui che ha prodotto il brano, di renderla quanto più concreta possibile. Volevamo dare un nuovo sound a questo testo, così abbiamo pensato di aggiungere un tocco trap e di unirlo al pop. Ci piace metterci alla prova.
“Buco Nero” sembra descrivere perfettamente la situazione di emergenza che stiamo vivendo. A proposito di questo: come stai vivendo questa pandemia?
Questo periodo così difficile ha dato modo a tutte le nostre insicurezze di venire a galla; credo sia per questo motivo che il brano descriva alla perfezione ciò che stiamo vivendo. Sono mesi pieni di ansie, paure, incertezze: ci sentiamo tutti rinchiusi in un buco nero da cui facciamo fatica ad uscire, e questo non fa che aumentare la nostra voglia di ritornare alla normalità. Ecco, anche io non vedo l’ora di tornare alla normalità, consapevole però del fatto che questi mesi ci hanno comunque permesso di riflettere molto su noi stessi e su ciò che prima davamo per scontato. Spero che quando tutto questo sarà finito, riusciremo ad apprezzare di più la normalità, la quotidianità, la libertà.
Qual è il tuo peggior difetto e il tuo pregio più grande?
Il mio pregio più grande è sicuramente la mia empatia. Cerco sempre di capire ciò che una persona prova in un determinato momento, per aiutarla, comprenderla, appoggiarla, consigliarla. Sono molto sensibile e mi emoziono facilmente in ogni situazione, anche in quelle che mi riguardano in prima persona. Il mio peggior difetto… sono davvero molto scrupolosa, raramente prendo una decisione senza aver passato notti insonni a ragionarci sopra e spesso invece mi arrovello inutilmente sui comportamenti, sul mio modo di fare e su quello degli altri. Dovrei imparare a prendere la vita con un po’ più di leggerezza, concetto che ho espresso anche nel testo di Buco Nero: “mi farebbe bene… ridere anche se sbaglio, perdermi nella bellezza del tutto, senza guardare il dettaglio”.
Leggiamo nella tua biografia che per un periodo di tempo hai lavorato come cantante nelle navi da crociera. Com’è stata quest’esperienza? Cosa ti ha lasciato?
È stata una delle esperienze più belle della mia vita finora, se non la più bella. Mi ha lasciato davvero tanti bei ricordi e una grande nostalgia. Mi ha permesso di crescere artisticamente e non solo, di confrontarmi con colleghi e passeggeri provenienti da tutto il mondo, di acquisire sicurezza e professionalità. Cantavo ogni sera canzoni di ogni genere e in diverse lingue, rendendo il mio repertorio sempre più ampio e vario; intrattenevo ospiti italiani, inglesi, francesi, spagnoli, americani, russi. Ho avuto la fortuna di visitare le più belle città d’Europa e non solo, mentre lavoravo facendo ciò che più amo fare: cantare. Dietro tutto questo ci sono anche tanti sacrifici e tante giornate difficili, soprattutto a bordo. Tuttavia, niente è paragonabile alla bellezza di avere nuovi occhi.
Quale delle tue canzoni consiglieresti a chi ancora non ti conosce per farlo innamorare della tua musica?
Sembrerà banale dirlo, ma Buco Nero è la canzone che in questo momento mi rappresenta di più, per cui inviterei tutti ad ascoltarla per provare a comprenderla e per conoscere un po’ meglio me e la mia musica. Ovviamente, adoro tutti i miei singoli editi finora, perché sono frutto di un grande lavoro e di tante emozioni. Vorrei che tutti coloro che mi ascoltano e mi ascolteranno possano apprezzare la mia passione e la mia voglia di mettermi in gioco.
Ultima domanda di rito: se dovessi descriverti con un cocktail (o un drink) quale sceglieresti?
Questa è una domanda difficile, perché sono astemia! 😀 Non bevo nessun tipo di cocktail o drink, neanche il vino o la birra. A dire il vero, non bevo neanche il caffè. Lo so, sono un po’ strana, ma non è detto che tra qualche tempo non cambierò idea. Per ora… mi descriverei con la coca-cola.
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