E’ uscito il 20 novembre “Messico” il nuovo brano de Il Triangolo. Siamo rimasti molto colpite dalla storia e dal sound di questa band, così abbiamo deciso di scambiarci quattro chiacchiere.
Il Triangolo – Intervista
Ciao ragazzi, vi abbiamo scoperto da poco ma siamo rimaste molto affascinate dalla vostra storia. Nella vostra biografia leggiamo che Marco per un lungo periodo è andato in tour con i Ministri e Vasco Brondi. Come se riuscito a portare avanti il progetto de Il Triangolo nonostante questi lavori?
Ciao ragazze, qui Marco. Ci sono riuscito con un abile gioco di incastri, anche se a dire il vero questo ha fatto ritardare non di poco l’uscita del nostro terzo disco. 🙂
Rimanendo sempre su questo topic. Com’è stato lavorare con i Ministri e Vasco Brondi? Con chi ti sei trovato meglio?
Mi sono trovato molto bene con entrambi ed è stata occasione di grande crescita per me, la collaborazione coi Ministri poi si è trasformata in un impegno a lungo termine. Grazie a loro ho imparato a saper stare sui grandi palchi e questa prima esperienza mi è servita per poter poi ottenere il ruolo di chitarrista con Vasco.
Passiamo ora alla vostra musica. E’ uscito da poco “Messico”, ultimo estratto dal vostro disco uscito a gennaio. Sembra che abbiate percorso i tempi. Questo brano si inserisce perfettamente nella situazione che stiamo vivendo. Quindi vi chiedo, come è nato “Messico”? Siete dei veggenti?
Effettivamente l’incipit del ritornello di Messico (possiamo io e te, sopravvivere?) rispecchia perfettamente l’insicurezza e la precarietà che sentiamo nelle nostre vite in questo periodo. Nella canzone parliamo di una coppia, che vive un’avventura pulp sulle coste Messicane, ma penso che questa sensazione ormai ci accompagni sotto diversi aspetti della vita, e non per forza nella sfera amorosa.
Rimanendo in tema pandemia-musica. Come avete vissuto questi ultimi mesi? Sono stati utili dal punto di vista artistico?
Inizialmente l’abbiamo vissuta abbastanza male, perché eravamo fermi da 5 anni e abbiamo deciso di pubblicare questo disco a fine gennaio, proprio a ridosso della pandemia. Questo ha avuto un effetto negativo sull’uscita perché non abbiamo potuto fare un tour promozionale, cosa per noi fondamentale. Poi se vogliamo trovare un punto di vista positivo, grazie al lockdown abbiamo avuto più tempo libero e quindi la possibilità di lavorare su nuove idee.
Quale delle vostre canzoni consigliereste a chi ancora non vi conosce per farlo innamorare della vostra musica?
Una per ognuno dei nostri 3 album:
Battisti, Martedì di settembre, Ivan
Ultima domanda di rito: se doveste descrivere la vostra band con un cocktail, quale sarebbe?
Daiquiri fatto con un rum agricolo.
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