Una malinconica visione della realtà quella di Lo Strano Frutto. L’artista ci racconta in toni malinconici la vita di tutti i giorni nel suo nuovo singolo “I ragazzi stanno bene“. Il brano è accompagnato da un video semplice e allo stesso tempo estremamente evocativo.
Lo Strano Frutto – I ragazzi stanno bene
I Ragazzi Stanno Bene è il nuovo singolo de Lo Strano Frutto, moniker di Enrico Cappozzo. Il brano è uscito per Dischi Soviet Studio l’11 Dicembre 2020.
Lo Strano Frutto è il progetto solista di Enrico Cappozzo (Teno) ex Muleta e iMelt. L’immediatezza è l’esigenza che sta alla base di questo approccio musicale che si concentra sulla musica come tramite per parlare della vita. Figlio della scena underground degli anni ‘90, Enrico Cappozzo riesce ad emozionare per l’onestà dei suoi testi e della sua storia. Dopo “Mi innamoravo di tutto quello che cadeva dal terzo piano” uscito ad aprile 2018 per la PsicoLabel di Giorgio Canali, e il self title del 2019, Lo Strano Frutto torna con il singolo “I Ragazzi Stanno Bene“, che anticipa l’album di prossima uscita per Dischi Soviet Studio.
“I Ragazzi Stanno Bene nasce nel marzo scorso, tre accordi si ripetono per quasi sei minuti. Sono i violini scritti/suonati e registrati da Sergio Orso a vestire e modellare l’andamento della canzone. Le voci, registrate da Daniel Grego Mal de testa Recording studio, vengono spedite a Giorgio Canali che cattura la chitarra e cura il mix del brano collaborando alla produzione dell’intero album in uscita il prossimo Gennaio .”
IL VIDEO
“Fuori dalle camerette c’è l’ampio del cielo e la roccia e le carezza del sole e del freddo sulla pelle. Fuori dalle camerette rimane il dispositivo e la relazione con esso. L’autenticità vuole essere vista e si fa piccola per inquadrarsi dentro uno schermo. Più doloroso che fissare il sole ad occhi aperti”.
Queste le parole scritte da Alice Di Lauro, interprete e regia del video de “I Ragazzi Stanno Bene”, dopo aver ascoltato il nuovo singolo de Lo Strano Frutto. Alice coglie a pieno il senso della canzone, tanto che sembra la sua performance la vera ispiratrice del testo. Il mondo chiuso in una scatola, la voglia e la necessità di uscirne. Assaporare gelo e luce, sentirci vulnerabili e godere di questo privilegio. Marco Billo raccoglie e monta il materiale confezionando alla perfezione il tutto.