Gli Stacy Crowne sono una rock band davvero molto interessante che abbiamo scoperto da poco! Originari di Colonia, in Germania, il loro sound ricorda le rock band scandinave degli anni ’90. Il loro primo EP è stato pubblicato nel 2014 e dopo la sua uscita sono entrati in contatto con l’etichetta californiana Savage Magic Records, con la quale hanno pubblicato il loro album “We sound electric” nel 2019.
Abbiamo avuto il piacere di intervistarli ed ecco cosa ci hanno raccontato sulla loro musica!
Intervista Stacy Crowne
Ciao ragazzi! Il vostro stile è decisamente il classico rock ed è lontano dalla musica che si sente in giro oggi. E’ una sfida nell’industria musicale. Qualcuno vi ha mai chiesto di cambiare per questo motivo?
Diavolo no, sicuramente non lo faremmo! E perché dovremmo? Facciamo quello che facciamo e fortunatamente abbiamo dei fans ed un’etichetta che ci supporta completamente. Non sono completamente d’accordo sulla premessa sul rock classico. Sicuramente abbiamo molti elementi del rock classico ma la cosa che tutti i membri della band hanno in comune è che piace a tutti il punk rock anni ’90. L’intera scena Scandinava anche ha avuto una grande influenza sulla nostra musica.
Qual è stato il vostro primo concerto da fans?
Una delle mie deve essere stata Tina Turner durante il suo tour di addio alle scene. Era il vecchio stadio di Wembley con Lionel Richie come supporter. Non ero super fan della loro musica ma il biglietto era un regalo dalla mia famiglia in Inghilterra. Alla fine è stato davvero sensazionale!
Come avete avuto il primo contatto con l’etichetta californiana “Savage Music Records”?
Dopo aver registrato il nostro primo EP, Dominik è stato contattato da diverse persone, una delle quali era Stefan di un’etichetta tedesca, la No Balls Records, che ci ha raccomandati a Carey della Savage Music Records in California. Da allora, lui ha rilasciato tutte le nostre cose esclusive, è stato il nostro fan numero uno ed un vero amico. E’ bello avere qualcuno come lui dalla nostra parte.
Qual è stata la cosa più divertente che vi sia mai successa mentre eravate in tour?
Dipende cosa si intende per divertente. Ci sono certe cose che ti fanno ridere al momento e quelle che sembrano divertenti solo dopo. Per me, non è solo un singolo evento ma l’intera esperienza di suonare un concerto. Come adottare un uomo di mezza età, rossiccio, suonare il basso amorevolmente come un bambino, e tutto quello che gira attorno al mercato del pesce di Amburgo nelle prime ore di una domenica mattina. Oppure c’è questo bel posto in una fattoria nel mezzo della Francia. E’ circondata da bestiame, il Turbojugend viene di tanto in tanto e ti può pagare in benzina. C’è stato un altro concerto organizzato da alcuni teenagers punk ubriachi a Monaco. Nel momento in cui eravamo sul palco il pavimento era ricoperto d vetri rotti e tutti stavano pomiciando, fumando erba o vomitando. Potrei andare avanti al’infinito…
La situazione attuale del mondo della musica non è confortante. Come la state affrontando e quali sono i vostri pensieri a riguardo?
Fortunatamente per noi, la musica è principalmente un hobby e non viviamo di questo. Certamente a tutti noi manca suonare e andare ai concerti e abbiamo dovuto cancellare diverse cose ma considerato tutto, siamo abbastanza contenti di registrare nuove canzoni ogni volta che vogliamo e fare programmi per il futuro. Ma ho dei sentimenti contrastanti di empatia per coloro che davvero soffrono della crisi e rabbia contro la negligenza generale dei politici per la loro situazione. Prima della pandemia le cose erano già abbastanza cupe per le piccole band e le venues, ma adesso tutti soffrono e le persone stanno perdendo il loro sostentamento senza poter compensare in alcun modo.
Avete dei progetti futuri per quando questa situazione sarà finita? State lavorando ad un nuovo album?
Certamente, ci piacerebbe tornare a suonare il prima possibile e recuperare gli shows che avevamo in programma quest’anno in Italia e Spagna. Ma stiamo usando il tempo che avremmo dedicato al tour al meglio scrivendo e registrando continuamente. Abbiamo già realizzato uno split 7” con la canzone “Christmas”, poi c’è “Demolition Derby Vol.2”, che è un album con diverse band super cool e abbiamo altre uscite in lavorazione. Un nuovo album? Certo! L’ultimo album ci abbiamo messo cinque anni a realizzarlo, qualsiasi cosa che richiede meno tempo sarebbe un miglioramento!
Ultima domanda: se doveste descrivere la vostra band con il nome di una bevanda, quale sarebbe e perché?
Dovrebbe essere tra il Dirty Pete o lo Shitstorm. Quando siamo stati da Carey in California il nostro batterista Pete li ha mischiati e siamo stati tutti euforici per diversi giorni. Come tutte le cose belle nella vita, entrambe partono dalla birra ma Pete ha aggiunto rum, lime e un goccio di limonata. La mia versione invece, la Shitstorm, aveva solo in aggiunta birra calda e rum e non era molto popolare.