Gli Smoking Tomatoes sono una band alternative romana formatasi nel 2013. Dopo diverse sperimentazioni trovano la loro dimensione: hard rock moderno ispirato agli anni ’80, contaminato da forti tinte funk. Gli abbiamo fatto qualche domanda in questa intervista!
Intervista Smoking Tomatoes
Ciao ragazzi! Domanda che vi faranno spesso: “Smoking Tomatoes”, come mai questo nome?
Ormai è proprio una domanda classica e ci fa piacere! Il nome della band è venuto fuori come uno scherzo, poi però ci è piaciuto e lo abbiamo adottato ufficialmente. “Tomatoes” è una traduzione in inglese di un termine che utilizziamo per prendere in giro quelle persone diciamo borderline… tenendo fede alla nostra autoironia abbiamo deciso di autodefinirci “Tomatoes”. “Smoking” invece è stato scelto per far capire che i pomodori in questione, hanno idee, cose da dire, e fremono dalla voglia di trasmetterle.
Nel vostro EP “Make the choice” avete voluto mostrare la vostra personalità: descrivetecelo dal vostro punto di vista!
Come dire, niente lo descrive meglio del suo nome: Incredible, Marvelous & Astonishing!
L’EP esce in previsione di un nuovo album: sarà una sorta di continuazione oppure un lavoro del tutto nuovo? Cosa ci dobbiamo aspettare?
Il nuovo materiale è abbondante in effetti, e dovremo fare delle scelte. Da un lato vogliamo rispettare il solco tracciato, che ci ha dato belle soddisfazioni, dall’altro la voglia di cambiare alcune soluzioni e rinnovare degli aspetti è tanta per poter offrire nuove impressioni a chi ci ascolta. Cercheremo di trovare un equilibrio!
Qual è il brano che più vi rispecchia di questo EP?
Beh sicuramente “Smoking Tomatoes”. Siamo noi in tutto: nel testo e negli stili musicali che si percepiscono nel brano. È un brano che ci fa sempre piacere suonare.
Quali sono le tre canzoni che hanno influenzato maggiormente la vostra vita?
Ma questa è una domanda difficilissima! Allora: “One of this days” dei Pink Floyd, sicuramente. Poi il nostro frontman ad esempio ha iniziato a suonare dopo aver sentito “Nothing Else Matters”. È una persona molto sensibile. C’è il batterista che invece non ha un brano che lo abbia ispirato, ha imparato a suonare la batteria perché serviva un batterista a una garage band di San Francisco nell’ ‘86.
Avete partecipato alla 33esima edizione di Sanremo Rock. Com’è stata quest’esperienza?
Sì. questa estate abbiamo preso parte all’evento Sanremo Rock e abbiamo capito che non era aria quando il presentatore ci ha chiesto se “Smoking” alludesse al fatto che suonassimo in abito da sera… eravamo in pantaloncini e canotta.
Ultima domanda di rito: se doveste descrivere la vostra band con il nome di un drink, quale sarebbe?
Restiamo coerenti fino in fondo: Bloody Mary.