L’ottobre scorso è uscito “Escape from Funktraz”, il secondo album degli Yattafunk. Otto brani cattivi, arrabbiati ma con un sound ballabile incredibile. Questi ragazzi mescolano il metal e il punk con il più leggero funk, il risultato è un disco pieno di energia ma un po’ fuori dalle righe.
Yattafunk – Escape from Funktraz
Gli Yattafunk non hanno solo creato un album, ma un vero e proprio mondo in cui i fan possono entrare e sentirsi se stessi. Il loro sound è difficile da ingabbiare in un genere preciso: prendono il metal e lo fondono con gli altri stili creando un qualcosa di originale. I loro titoli sono puramente punk, ma quando premiamo play ci ritroviamo un mondo particolare. Questo metal punkeizzato con qualche spruzzata di funk e swing.
Il precedente disco giocava con un sound più vicino agli anni ’70, invece in “Escape from Funktraz” ci spostiamo nella decade degli anni ’80/’90… il prossimo disco arriverà nel 2000?
Nonostante lo stile sia abbastanza originale, e poco diffuso al momento, gli Yattafunk ci ricordano un po’ gli Offspring in alcuni brani, come “Slut Machine”. Un’altra canzone che abbiamo apprezzato è anche “Bad Motherfucker”.
L’unica nota negativa di questo disco è che le canzoni risultano ancora un po’ troppo simili tra loro. Questo da una parte crea un filo conduttore tra i brani, ma dall’altra rende difficile capire quando inizia un pezzo e finisce l’altro.
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