Il 17 aprile è uscito “A piedi scalzi”, il nuovo singolo del cantautore Guglielmo Fineschi. Un brano forte dove si parla del‘overthinking e di come questo atteggiamento a volte ci impedisca quasi di vivere. Il tutto è espresso con un sound rock pieno di energia.
Guglielmo Fineschi – A piedi scalzi
Il pensare e ripensare a qualcosa viene raccontato da Guglielmo Fineschi non solo con le parole, ma soprattutto con la musica. Il sound scelto per “A piedi scalzi” è rimbombante, forte e a tratti cupo. Un rock che ricrea perfettamente la prigione mentale in cui ci ingabbiamo da soli.
Quanti di noi si trovano giornalmente a fare i conti con la propria mente? Quando ti trovi nel letto e vorresti solo spegnere tutto ma il cervello non ne vuole sapere? Nel suo brano, il nostro Guglielmo, fa proprio riferimento a quei pensieri che ci corrodono l’anima quando ci ritroviamo da soli con noi stessi… pensando agli sbagli fatti, il lavoro inesistente, gli alti, i bassi e i passi falsi.
La chitarra solista è stata registrata da Giacomo Pianigiani, al basso Jacopo Pettini, alla batteria Niccoló Maggi, il mix e il master è stato curato da Alessandro Guasconi. L’arrangiamento è stato curato personalmente dall’artista Guglielmo Fineschi, con il fondamentale aiuto di Jacopo Pettini, che ha anche registrato alcune parti di chitarra assolo compreso.
“A piedi scalzi” ci piace molto sia perché è un brano rock, nostro genere preferito, sia per il talento di Guglielmo di ricreare la prigione mentale in cui molti di noi finiscono.
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