Il 21 aprile è uscito “Diario”, il nuovo singolo di Leo Lennox. In quest’occasione abbiamo deciso di intervistare l’autore per conoscerlo un po’ meglio. Rimani sintonizzato perché i prossimi giorni uscirà anche la recensione del brano.
Leo Lennox intervista
Ciao Lennox, è uscito da poco il tuo nuovo singolo “Diario”. Cosa vuoi trasmettere con questo brano?
Ciao e grazie mille per lo spazio.
Il diario è un po’ come l’angolino nascosto dove spesso releghiamo i nostri segreti o gli aspetti del nostro essere che non vogliamo mostrare.
La scrittura per me ha una funzione terapeutica e ho voluto condividere con i miei ascoltatori la parte più intima di Leonardo, cercando di far emergere senza paura le mie fragilità e trasformandole in qualcosa di positivo.
Per questo motivo mi piacerebbe che il brano, nonostante la sua cupezza, trasmettesse un messaggio positivo: non aver paura di mostrare la vera essenza della propria persona.
La sincerità e la genuinità del brano spero possano motivare il fruitore a sentirsi bene con sé stessi.
Il tuo primo EP è stato pubblicato nel 2018, come è cambiata la tua musica da allora?
Nel 2017 ho pubblicato il mio primo progetto in freedownload, un mixtape dalle sonorità molto hip-hop.
Con l’EP “Confusione”, uscito nel 2018, ho deciso di contaminare il rap con vari generi, passando dal jazz a qualche sfumatura elettronica e pop.
Ciò mi ha sicuramente permesso di mostrare una versatilità artistica che mi ha fatto comprendere meglio quale direzione musicale seguire.
Ora ho la consapevolezza di poter creare un mio stile di scrittura e un sound molto personale, composto da una matrice rap, ma al contempo influenzato da generi come l’indie e l’itpop.
Qual è il brano a cui sei più legato?
I miei brani a cui sono maggiormente legato sono sicuramente Drammy Okay, poiché ha posto le basi affinché io trovassi una mia dimensione musicale, e Diario, in quanto rappresenta un mio momento di instabilità e sofferenza a livello personale, che però ho saputo trasformare in qualcosa di artistico.
C’è un brano che ti sei pentito di aver scritto?
Per la verità mi reputo un ragazzo timido e con una scarsa autostima, dunque non sono mai pienamente soddisfatto delle mie creazioni artistiche.
Tuttavia ritengo che ogni brano scritto mi abbia portato ad un miglioramento, seppur minimo.
Riascolto con tenerezza e imbarazzo i primi pezzi scritti in cameretta all’età di 16 anni, ma non rinnego assolutamente nulla e l’affetto che provo per essi fanno sì che io possa portarli sempre nel mio cuore.
Una domanda del nostro pubblico: quali sono le tre canzoni che più hanno influenzato la tua vita?
Bellissima domanda!
Sono un grandissimo ascoltatore di musica sin da bambino e mi piace spaziare tra vari generi, dunque nominare solo 3 canzoni che mi abbiano influenzato mi risulta difficile, ma ci proverò.
– Paolo Conte — Via Con Me
– Ghemon — Nessuno Vale Quanto Te
– Stromae — Papaoutai
Ultima domanda: se dovessi descriverti con una bevanda/cocktail, quale sarebbe? E perché?
È una domanda molto particolare e divertente, soprattutto sapendo che non amo più di tanto gli alcolici e le bevande in generale.
Ad ogni modo sceglierei un Aperol Spritz, leggermente alcolico e con un gusto pungente ma al contempo molto delicato.
Un po’ come la mia musica.
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