Vi ricordate i Meet me in the rain? Abbiamo parlato del loro singolo, “Landless”, qualche settimana fa. I ragazzi ci hanno ricontattato presentandoci il loro EP, “Petrichor”. Ci siamo innamorate di queste quattro canzoni al primo ascolto!
Petrichor – Meet me in the rain
I Meet me in the rain sono una di quelle band alternative rock che sono diventate un po’ come il panda gigante… una specie in via d’estinzione. Il brano “Landless” è entrato subito nei nostri cuori, ma in “Petrichor” abbiamo trovato anche di meglio. Il punto di forza di questi ragazzi è senza dubbio la voce da paura della cantante, in grado di far vibrare le corde del cuore. I loro pezzi sono carichi di emozioni: commuovono, danno energia e ti fanno sentire meno solo.
Il loro sound è bello, compatto e armonico. I brani spaziano tra loro senza cozzare l’uno con l’altro. C’è tra di loro, a livello di suono, un filo conduttore, un marchio che ti fa dire “questa è una canzone dei Meet me in the rain”. Ci troviamo di fronte pezzi strettamente alternative rock e poi altri più esplosivi, come “Get what you give“. Questo brano si avvicina di più al punk rock e stesso discorso vale anche per “The Drift“. La canzone più bella per noi è “Scars”, un brano profondo ed emozionante. Difficile descriverlo, si fa prima ad ascoltarlo.
“Sono quattro tracce che rappresentano un po’ le nostre varie personalità, attraverso le quali abbiamo provato a raccontare esperienze di vita, riflessioni, sensazioni. Lavorare a questo ep è stato per noi un banco di prova per vedere di trovare un’identità di gruppo, una evoluzione oltre che la prima esperienza professionale per tutti e cinque. Non c’è un tema conduttore, piuttosto un’immagine ricorrente, quella appunto della pioggia che rappresenta un po’ le nostre origini“, così i Meet me in the rain descrivono il loro EP.
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